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Se gli Italiani somigliassero un po’ di più a quelli di Mameli…

Creato il 14 luglio 2013 da Candidonews @Candidonews

Se gli Italiani somigliassero un po’ di più a quelli di Mameli…

Gli inni nazionali rispecchiano spesso il Paese che rappresentano.

Quello inglese è totalmente ‘devoto’ al sovrano, tanto da cambiare le parole del testo a seconda che vi sia un Re o una Regina.

Quello della Germania pone il Paese sopra tutto e tutti ed è intriso di supremazia del popolo tedesco, quella ‘presunta’ supremazia che ci ha portato a due Guerre Mondiali.

Quello della Francia è rivoluzionario, nazionalista e combattivo. Un po’ come sono gli stessi francesi.

Il nostro, forse il più bello, racconta di un popolo orgoglioso della propria Storia e voglioso di battersi per l’Unità ed il prestigio del proprio Paese. Temo che il buon Mameli lo abbia scritto ‘pensando’ ad altri popoli.

Se fossimo un po’ pìù orgogliosi di essere Italiani, non avremmo ridotto l’Italia in questo modo. Perche i colpevoli siamo anche noi, tutti o quasi, con i comportamenti personali e le scelte politiche assunte negli ultimi decenni. Scelte di convenienza, di interesse personale, di ‘furbizia’ che, a lungo andare, ci si sono ritorte contro.

Cambiare si può, basta capire i propri errori e correggerli. Senza però prendersela solo e soltanto con ‘l’altro’ ma facendo anche un esame di coscienza. Serve, credetemi.

Il Canto degli Italiani
(Fratelli d’Italia)

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò


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