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Se il conto deposito batte l'affitto

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Secondo Nomisma il rendimento medio lordo annuo di un immobile residenziale in affitto in Italia si è attestato nella seconda metà del 2012 al 4,36% lordo. Questo equivale a un rendimento annuale netto – in caso di applicazione della cedolare secca con aliquota al 21% – del 3,4 per cento. Se poi guardiamo quanto può fruttare la liquidità vincolata sino a 24 mesi su un conto deposito, oggi si possono trovare offerte di rendimento annuale lordo che arrivano al 5%, che al netto della ritenuta fiscale del 20% applicata sui depositi bancari, equivale ad un rendimento annuale netto del 4 per cento. «Quindi – spiega Stefano Rossini, amministratore delegato di MutuiSupermarket.it – il proprietario di un immobile potrebbe ragionevolmente pensare di vendere la propria casa nei prossimi sei-otto mesi, rinunciando a un rendimento netto da locazione del 3,4% per poi investire la liquidità con un rendimento netto da conto deposito del 4 per cento.Se il conto deposito batte l'affitto Questa prospettiva potrebbe essere interessante per molti proprietari di immobili, soprattutto perché sono diversi gli addetti ai lavori che parlano di una potenziale riduzione significativa dei prezzi medi del patrimonio residenziale nei prossimi 6-18 mesi».Proviamo a fare qualche calcolo. Prendiamo un immobile da 200mila euro da cui il proprietario ricavi un canone da locazione (al netto della cedolare secca) di 6.880 euro. A questa cifra bisogna poi sottrarre il valore dell'Imu (poniamo pari allo 0,76%, ma va considerato che molti comuni stanno decidendo di portare l'aliquota all'1,06%) che si calcola però sul valore della rendita catastale. Semplifichiamo in questo esempio che ammonti a mille euro. Quindi, il reddito netto dell'investimento per il proprietario di un immobile ammonterebbe a 5.880 euro.
Un pari investimento di 200mila euro in uno dei conti deposito oggi più aggressivi (che arrivano appunto al 4% al netto della ritenuta fiscale del 20%) frutterebbe invece 8mila euro. Bisogna però sottrarre anche l'imposta di bollo che da quest'anno è molto più salata sui conti di deposito, equiparati agli altri prodotti finanziari. Se nel 2011 era di 1,81 euro, nel 2012 – dopo la mini-patrimoniale inserita dal governo Monti del decreto salva-Italia – passa all'1 per mille fino a un massimo di 1.200 euro (dal 2013 salirà all'1,5 per mille senza massimi). Nel nostro caso, considerando un deposito di 8mila euro l'imposta passerebbe da 1,81 a 80 euro. Alla fine comunque la strategia del conto di deposito porterebbe all'investitore un reddito netto annuo di 7.920 euro. Oltre duemila euro in più rispetto a quanto guadagnato dall'affitto dell'immobile. Chi detiene una casa, inoltre, deve fronteggiare le previsioni di un ribasso delle quotazioni nei prossimi mesi.TRATTO DA SOLE24ORE.IT 5 LUGLIO 2012


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