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Se il Vietnam non è più un pantano

Creato il 24 novembre 2010 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Se il Vietnam non è più un pantano

Uno scorcio di Ho Chi Minh

Con il G20 che si è riunito nei giorni scorsi a Seoul l’Oriente è stato per due giorni sotto gli occhi del mondo sia per i temi trattati ma anche perchè si è tenuto in un’area, quella appunto del SudEst asiatico, in forte crescita economica. Tra le nazioni emergenti il Vietnam inizia a catalizzare l’attenzione degli investitori internazionali dato il suo potenziale di crescita ancora intatto, a differenza di molti altri Paesi come Cina o Corea del Sud.

La sua economia avanza a ritmi elevati. Recentemente il primo ministro Nguyen Tan Dung ha reso noto che il PIL del Paese potrebbe aumentare quest’anno del 6,7%, superando l’obiettivo fissato dal governo al 6,5%. Il reddito pro capite dovrebbe raggiungere i 1.160 dollari, il valore delle esportazioni crescerà del 19,1% mentre l’import aumenterà del 16,5%.

Non è un caso che alcune multinazionali inizino a investire nel Paese. Intel, per esempio, ha annunciato l’apertura in Vietnam di uno stabilimento da 1 miliardo di dollari per l’assemblaggio e il testing dei chip, la sua più grande struttura di questo tipo nel mondo.

Ma pure in Italia si guarda con grande attenzione allo Stato indocinese. Generali ha ottenuto dalle autorità locali la licenzia preliminare per operare nel ramo vita cui seguiranno le procedure per la nascita, nei prossimi 6 mesi, di Generali Vietnam Life Insurance. La nuova società sarà posseduta al 100% da Generali e avrà sede a Ho Chi Minh, dove lo scorso anno era già stato aperto un ufficio di rappresentanza.

Anche il mondo della finanza si sta accorgendo della Borsa del Vietnam. Dall’Italia è possibile puntare sul mercato azionario nazionale grazie ad un ETF (Exchange-traded fund, un fondo comune d’investimento) emesso da Deutsche Bank e quotato al listino di Piazza Affari. L’andamento nell’ultimo anno non è stato dei più brillanti, con una performance negativa del 20%. Da giugno a oggi i prezzi del fondo sono calati da 35 a 25 euro ma nell’ultimo mese il calo sembra avere trovato un punto di stabilità a quota 25 euro.


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