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Se in Italia continua a crescere il divario tra ricchi e poveri

Creato il 05 dicembre 2011 da Diarioelettorale

la manovra finanziaria di Mario Monti in che direzione va ?

OCSE, IN ITALIA CRESCE DIVARIO TRA RICCHI E POVERI

In Italia cresce il divario tra ricchi e poveri, che supera la media dei Paesi Ocse, sorpassando la Spagna ma rimanendo sotto al livello della Gran Bretagna.
Secondo il rapporto dell’Organizzazione, nel 2008 il reddito medio del 10% di popolazione piu’ ricca era 10 volte superiore a quello del 10% di popolazione piu’ povera (49.300 euro contro 4.877 euro), segnando un aumento della disuguaglianza rispetto alla meta’ degli anni’90, quando il rapporto era 8 a 1.

Indice Gini

Indice Gini

Negli ultimi trent’anni, inoltre, si e’ assistito ad un aumento della proporzione del reddito dell’1% degli italiani piu’ ricchi, che e’ passato da un aumento del 7% nel 1980 fino quasi al +10% nel 2008. A questa situazione di disuguaglianza ha contribuito, in particolare, l’aumento dei redditi da lavoro autonomo: in Italia, al contrario di molti altri Paesi Ocse, sono questi ancora a predominare tra le persone con i redditi piu’ alti, con una quota su quelli totali che e’ aumentata del 10% dalla meta’ degli anni ’80 ad oggi.

Secondo il rapporto Ocse, ci si sposa sempre di piu’ tra persone con redditi da lavoro simili, cio’ ha contribuito ad un terzo dell’aumento della disuguaglianza tra le famiglie.

Inoltre, e’ diminuita la redistribuzione attraverso i servizi pubblici – sanita’ e istruzione – che, se nel 2000 contribuivano per un quarto a ridurre la disuguaglianza, oggi sono scesi a circa un quinto. Parallelamente, e’ aumentata la capacita’ di stabilizzare la disuguaglianza da parte del sistema impositivo e dei sussidi, che compensano quasi interamente l’aumento della disuguaglianza del reddito da lavoro e da capitale.

L’Ocse, a fronte di questi dati, indica l’occupazione e l’investimento nelle risorse umane per ridurre le disparita’.

Tra gli strumenti piu’ diretti per accrescere gli effetti redistributivi, la riforma delle politiche fiscali e previdenziali e’ centrale, insieme al ruolo importante rivestito dagli ammortizzatori sociali e dalle politiche di sostegno al reddito. Importanza riveste infine l’offerta di servizi pubblici gratuiti e di qualita’ elevata nei settori dell’istruzione, della sanita’ e dell’assistenza familiare.

da AGI.IT

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