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Se la scrittura fosse creta

Da Marcofre

La tecnica può essere utile, e indispensabile da apprendere, perché aiuta a eliminare il campo da dubbi e problemi. Spesso chi scrive si lascia guidare dall’ispirazione, dalle “Muse”. Credo che un autista ubriaco sia più divertente, ammesso che non vada a sbattere da qualche parte.

Non soltanto. Chi scrive ritiene che il dubbio non possa esserci sulla pagina, cioè quando si scrive. Qui la faccenda si complica (parliamo pur sempre di scrittura, un’attività mica semplice), perché un lettore bravo coglie al volo un’indecisione, la spacconata di un autore. Viceversa apprezza tantissimo la sicurezza. Il tono autorevole, la voce che afferma e non esita. Quindi, da una parte occorre confezionare qualcosa di robusto, dall’altra pretendere di arrivarci senza soffrire le pene dell’inferno, è sciocco.

La tecnica si apprende, come forse sappiamo un po’ tutti; e per riuscirci conosco solo un modo. Vale a dire: andare a ficcanasare nel laboratorio dei grandi, per vedere come hanno risolto determinate sfide.

Certo, chi non legge ritiene che la tecnica la si conquisti sul campo; il suo. È una soluzione se si è dei geni, ma siccome gente con questa qualità scarseggia, meglio essere umili e provare a imparare qualcosa da chi, per esempio, genio lo era sul serio. Anche perché costoro non erano a conoscenza di essere dei geni; almeno agli inizi. Erano piacevolmente masticati dal dubbio.

Non si tratta di scopiazzare (anche se agli inizi è proprio quello che si fa), bensì di osservare come la descrizione di un personaggio, di un ambiente, oppure un dialogo, sono risolti da uno scrittore. Una volta assimilata la lezione, non resta che provarci. Vuol dire tutto e niente, questa affermazione, giusto?

Se la scrittura fosse creta, la tecnica avrebbe un vantaggio tangibile. Vedremmo all’istante il risultato di quello che stiamo combinando. Davanti ai nostri occhi. Infatti, è naturale che una persona che abbia desiderio di scolpire, modellare o dipingere, abbia un po’ di dimestichezza con alcuni aspetti tecnici.

Non se scrive. Se scrive, basta affidarsi all’ispirazione, e a un programma di videoscrittura. La tecnica “ingessa”.
Come no.

Certo, anche andando a naso qualcosa si ottiene: ma quanto si getta via? Quanta materia va perduta? Quanti errori adottiamo come buona abitudine, mentre invece ci fanno solo perdere di vista il nostro obiettivo (che è: comunicare)?


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