Se mandano Severgnini e Salvini a parlare di Europa...

Creato il 03 gennaio 2012 da Nazionalpopolare70 @nazionalpop70
Recentemente il noto Beppe Severgnini ha partecipato ad una trasmissione condotta da Lilli Gruber per parlare dell'Europa.
A parte che bisognerebbe capire quale sia il suo ruolo e perchè goda di così tanta attendibilità, ci si aspetterebbe da uno che gioca tutta la vita a fare l'inglese un pizzico di euroscetticismo. Invece, da perfetto italiano, si trova a recitare tutte le parti in commedia: fare l'inglese - perchè è cool - ma allo stesso tempo l'europeista (perchè essere euroscettici da noi è colpa assai grave, roba da populisti e soprattutto renderebbe difficilmente giustificabile una permanenza al Corrierone).
Ebbene, qual è l'argomento che Severgnini sciorina per sostenere la scelta europeista all'indomani dei dieci anni della moneta unica? Egli ricorre alla strardinaria metafora del dentrificio che "una volta uscito dal tubetto non può più rientrarvi..." Straordinario! Come avremmo fatto senza di Lui? In pratica si tratta di una edizione severgniniana del vecchio detto "ormai i buoi sono usciti dal recinto" espressione però troppo legata al mondo contadino e quindi valida al massimo per un "campagnolo populista" come Di Pietro. Un illustre esponente del Corriere (come già detto filoinglese  ma anche europeista, of course) deve ricorrere a metafore più ricercate ma allo stesso tempo comprensibili per i poveri beoti che, in quanto tali, hanno bisogno di esempi facili per capire la complessità delle scelte politiche. Bravo Beppe!
 Ovviamente a "contrastare" Severgnini c'era l'innocuo leghista Salvini. Innocuo perchè opportunamente rozzo e incapace di motivare in modo davvero efficace le ragioni a causa delle quali l'attuale costruzione europea risulta essere dannosa per la libertà e il benessere dei cittadini. E infatti si è finiti a parlare di fole come la Padania o la nuova moneta del futuro stato leghista. Salvini ha svolto così tanto bene il suo ruolo che è stato definito "autorevole esponente della Lega Nord" durante il corso della trasmissione. D'altronde se fosse davvero pericoloso e scomodo non comparirebbe così tanto in Tv: viceversa lo ritroviamo praticamente ovunque. Un perfetto - utilissimo - stereotipo di euroscettico nostrano contrapposto agli "illuminati" che continuano paternalisticamente a ripetere che chi ha dubbi sull'euro è un povero cretino. Sulla ineccepibilità della scelta europeista dunque non si transige. Mai che si veda un Paolo Savona, un Antonio Martino, una Loretta Napoleoni (ma ci accontenteremmo anche di un Paolo Barnard o di un Giulietto Chiesa) invitati in Tv a parlare dell'euro. Oppure volendo abbondare (visto che per altri contesti ci veniva propinato in diretta intercontinentale un Edward Luttwak dalla mattina alla sera) organizzare un bel collegamento con Paul Krugman o Joseph Stiglitz (non proprio due ciarlatani). E invece noi, a parlare di Europa, ci ritroviamo Salvini e Severgnini (comunque più divertenti di altri che si prendono terribilmente sul serio pur avendo sbagliato ogni previsione possibile). Ma tant'è, forse è questo che ci meritiamo.

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