§ Se mi laureavo al San Raffaele...§

Il conseguimento della mia laurea triennale si è svolto più o meno così.

Prima dell'estate dell'ultimo anno, Nem mi aveva spezzato il cuore, io avevo deciso che era il momento di smettere di bere e mettere la testa a posto e avevo cominciato a macinare esami come un treno, con voti finalmente accettabili. Con una delle mie tempistiche manovre, ero riuscita a trovarmi un professore che mi facesse da relatore per l'argomento che volevo. Una tesi che se mi capitasse di leggerla adesso, la lancerei dalla finestra tanto mi fa oggettivamente orrore, ma il mio relatore era letteralmente un latitante, uno che non mi ha dato un suggerimento per la bibliografia che fosse uno e che ha letto la tesi una volta sola, prima di metterci la firma sotto. Inoltre, si rubò una mia cartellina di pelle, approfittando della sua posizione istituzionale

In verità, come sempre sono troppo severa con me stessa, quella tesi non doveva essere tanto male, se poi il primo capitolo me lo sono ritrovato serenamente scopiazzato in un libro

 .

A vedere i miei voti non ero di certo considerata una studentessa brillante. A vedere i miei voti non traspariva certo il mio genio, allo stesso tempo non traspariva nemmeno la quantità di alcol che assumevo prima, dopo e quasi quasi anche durante gli esami

 . Il vero miracolo è che io l'abbia presa quella laurea.

I giorni precedenti non ho perso tempo calcolando le medie, non ho riflettuto sulla media semplice o ponderata. Non me ne fotteva. Io ormai avevo già un piano: andarmene. Il resto della storia la sapete.

Il giorno della laurea avevo una giacca e un pantalone che ho reciclato anche per la laurea della specialistica (e anche per un paio di matrimoni

 non sarò di certo io a far ripartire i consumi Silvio!  ). Eravamo una folla di persone ammassate in aula magna. La cosa è durata 15 minuti credo...Ci hanno chiamati, ci hanno detto i voti, ci hanno proclamati, ci hanno mandato a cagare.

Ah, ma io sono stata la prima laureata della famiglia, nonostante non sia la più grande delle nipoti. E' stato un gran moto di orgoglio per tutti, un gran spellarsi di mani e tutti a chiamarmi dottoressa.

Però qualcosa non è andato come doveva andare, evidentemente.

Il rettore non è venuto da me a offrirmi una cattedra.

Come mai?