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Se non ora quando: il giorno dopo.

Creato il 11 luglio 2011 da Unarosaverde

Uno dei miei peggiori difetti, e dei miei pregi insieme, è che quando mi fisso sul voler capire come funziona una cosa, di qualunque dimensione sia, è che rischio di diventare monotematica. Noioso per chi mi ha tra i piedi, efficacissimo come metodo di apprendimento. Adesso sto cercando di raccogliere le idee sui movimenti femminili di cui tanto ultimamente si parla.

Perché? Perché adesso ho un po’ di tempo libero, lavorativamente parlando le cose funzionano, personalmente, dato che non ho una famiglia a cui correre dietro ma che mi faccio ancora correre dietro dalla famiglia, idem. E mi piacerebbe poter investire una parte di questo tempo a dare una mano a fare qualcosa. Niente comizi, per carità, non è il mio genere. Mi piacerebbe poter riciclare il mio saper fare professionale in qualche attività che possa servire alla causa. Il mio obiettivo è capire se, dove e come.

E’ da quando ero alle elementari che sono in competizione con me stessa, prima, con gli uomini poi. Non perché penso di essere più brava ma perché penso che sono brava allo stesso modo e non ho mai capito perché io debba incontrare continuamente alberi caduti, deviazioni tortuose, vicoli ciechi e cani rabbiosi che ringhiano, su questa strada mentre vedo gli uomini percorrerla su strade in salita si ma belle pulite. Ho conosciuto tantissime persone molto più in gamba di me, sia uomini che donne ma di norma i salti mortali li ho sempre visti fare solo alle donne. Non credo debba essere necessario, tutto qui: mi sembra un enorme spreco di energia che potrebbe essere utilizzata a fare qualcosa d’altro, di concreto. Gli uomini potrebbero mollare un attimo il mazzo fuori casa e passare qualche ora in più ad occuparsi di faccende solitamente scaricate addosso alle donne, le donne potrebbero avere campo libero fuori casa per dimostrare cosa sanno fare senza dover imparare l’arte del funambolismo. Naturalmente il tutto con adeguata rete di tutele e sicurezza per entrambi: stesso stipendio, stessi diritti, stessi doveri. E con un sistema di welfare un po’ più consistente di questo tutto sfilacciato che ci ritroviamo per le mani. E magari senza essere circondati da cartelloni pubblicitari con tiziette seminude.

Quindi adesso mi sto informando. Premesso che tanti dei libri da leggere sulla questione femminile li conosco da quando ero al liceo (zia di sinistra e femminista: ho delle chicche in biblioteca) e tanti altri li sto ancora leggendo, man mano li scopro, vorrei capire come passare dalla teoria alla pratica. Perciò me ne sto andando per il web alla ricerca di notizie, pareri, opinioni ma, soprattutto, proposte concrete. Il fine settimana l’ho dedicato allo streaming video del raduno di Siena del Se non ora quando. Poi mi sono letta il post di Disambiguando e tutti i commenti (http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/07/11/se-non-ora-quando-a-siena-tre-cose-che-mi-sono-piaciute-e-tre-no/) e da lì sono passata ad altre voci nella rete che sembrano dissociarsi con il movimento. E adesso non so proprio più cosa pensare e bisogna che ci mediti su. A parte il blog Lipperatura e Il corpo delle donne, i cui link sono nel blog roll e sui quali se ne sta parlando, animatamente, quelli che mi hanno interessato di più e sui cui devo meditare sono le voci che riporto qui sotto, postate con molta correttezza solo dopo l’evento. 

http://www.donnepensanti.net/2011/07/se-non-ora-quando-una-riflessione-e-spunti-dalla-rete/

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/07/11/siena-le-donne-e-la-puzza-del-rosa/ 

http://societausaegetta.blogspot.com/2011/06/donne-in-vendita-ai-media-ed-alla.html  

http://vitadastreghe.blogspot.com/2011/07/proposito-di-senonoraquando.html  

Perciò qui, su questo blog, per ora “hay mucha confusiòn”. Mumble, mumble, mumble…


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