Nei giorni scorsi abbiamo parlato di un caso perfetto, quello di Venaria Reale, per spiegare come l'investimento sul medio termine ed un restauro oculato possano far risorgere, anche economicamente, una realtà culturale abbandonata a sé stessa. Purtroppo oggi ci occupiamo di un caso opposto, quello della Reggia di Carditello che si trova a San Tammaro, vicino Caserta
Il palazzo borbonico, che al momento è secondo tra i luoghi del cuore 2012 del Fondo per l'Ambiente Italiano e fu costruito da Ferdinando IV nel XVIII secolo, è stato messo all'asta più volte - il 29 marzo e il 12 luglio - ma entrambe le vendite sono andate a vuoto. Questa la sua storia più recente: nel 1920 lo Stato concesse la reggia all'Opera Nazionale Combattenti, e nell'ultima guerra mondiale finì per ospitare le truppe di occupazione tedesche. Pochi anni dopo la proprietà passò al Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno (che non si capisce cosa faccia, anche perché l'apposita pagina sul sito è vuota), che ancora oggi ne è il titolare. E dato che il consorzio è sommerso dai debiti, Banca Intesa ha pignorato nel 2003 l'immobile e ha iniziato la procedura per metterlo all'asta. In tutto ciò, solo l'anno successivo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è accorto di non aver disposto alcun vincolo, ed ha rimediato tardivamente al danno
Nonostante i restauri della fine degli anni '90, e l'insediamento di alcuni uffici poi abbandonati, oggi la reggia è in uno stato di abbandono devastante. Oltre agli arredi, il palazzo è stato svuotato di ogni bene da molto tempo, addirittura anche del marmo che componeva lo scalone d'ingresso. Producendo così non solo una perdita inestimabile per il patrimonio culturale del nostro paese, ma alimentando le ricchezze della camorra che da queste parti è una realtà purtroppo affermata
Il valore del complesso è stimato per 20 milioni di euro, ma il prezzo è sceso all'ultima asta a 11,2 milioni, che nonostante ciò è andata deserta. Il nuovo appuntamento in questa vicenda travagliata sarà in autunno, quando la reggia verrà rimessa all'asta con una base di circa 9 milioni di euro. Molti sperano che lo Stato italiano possa vantare il diritto di prelazione e acquisire l'immobile, ma è difficile che ciò possa avvenire - nonostante la Fondazione creata pochi giorni fa con fondi praticamente nulli - e si teme che un prestanome della criminalità organizzata invece possa comprare a prezzo stracciato un patrimonio artistico ineguagliabile. Intanto nella zona vengono ritrovati alcuni arredi trafugati e abbandonati, e sono stati calcolati 16 milioni per i restauri che la regione Campania aveva stanziato nel 2010 ma non sono mai stati utilizzati (e a malapena impiega i miliardi di fondi UE già disponibili, che termineranno il prossimo anno). Mentre anche la vicina e famosissima Reggia di Caserta non se la passa bene, la razzia prosegue: e si sono rubati anche l'allarme
COMMENTI (1)
Inviato il 06 settembre a 15:13
*In Italia molto spesso come si vede si maltrattano le proprie ricchezze che potrebbero e possono ancora creare ricchezza e lavoro, si vede che in Italia vi sono più di un sibarita ..questi epuloni di certo distruggono ciò che di bello in Italia esiste deturpando con cementificazioni e varie costruzioni mostruose l'intera penisola Italiana piuttosto che tenere pulito e restaurato ciò che il mondo ci invidia! Morando *