Sono anche consapevole che il dibattito attorno all’Ilva debba e deve arrivare ad un punto di conclusione.
Quella delle scelte,degli stanziamenti economici per una possibile bonifica e quella del progetto per rendere sicuro l’ambiente anche a chi ci lavora li’ dentro.
Premessa che viene fuori dopo aver assistito a Piazza Pulita sulla 7 e alla trasmissione di Barbara D’Urso su canale 5.
Esporre un problema con continuita’ come una ninna nanna puo’ portare a snaturare il motivo vero della protesta e rendere facile la vita al “nemico”.
Un po’ come quando Berlusconi andava in un salotto televisivo sempre a ogni ora del giorno e decantava la sua “verginita’” ai peccati.
Chi ci ha creduto alla fine?
Bene.E allora basta tv gridata e urlata e anzi,come punto di partenza o di ripartenza,per combattere il futuro che i fumi dei camini cercano di oscurare,dobbiamo,dovremmo,usare una logica vincente.
La metodologia della lotta comune con propositi possibili e reali e fattibili.
I movimenti attualmente su Taranto,hanno lacerato un dormiente strato cittadino che prima dei social network e della rete diffusa oramai con tutti i mezzi,aveva difficolta’ ad emergere.
Allora riprendiamo insieme le piazze,i collettivi ambientalisti e magari,senza disunire le varie correnti,coalizziamoci in un unico fronte comune dove,con l’azione anche dei politici,dovremmo cercare di entrare a far parte dei tavoli che decidono e essere protagonisti delle scelte giuste per la nostra citta’.
Andare in tv serve solo a far scalpore per pochi attimi e diffondere si un problema,ma perderlo dopo che la tv ha finito quel programma.
La lotta comune,come quella fantastica manifestazione del 2 Agosto,e’ servita e serve per creare una unione tra piu’ parti sociali e culturali della citta’ rendendoli,insieme,propositivi per una discussione che deve sfociare a livello nazionale.
Tutto questo e’ mancato alla visita dei ministri Passera e Clini a Taranto.
Il tavolo mancava di rappresentanti ambientalisti e le ovvieta’ della politica hanno vinto ancora una volta sulle necessita’ della gente tarantina,alle sue richieste di diritto e dignita’.
Allora meno puntate in tv e piu’ azione sul campo.
Magazine Società
Se si va troppo in tv,l’ilva alla fine vincera’…..
Creato il 04 settembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
Sono anche consapevole che il dibattito attorno all’Ilva debba e deve arrivare ad un punto di conclusione.
Quella delle scelte,degli stanziamenti economici per una possibile bonifica e quella del progetto per rendere sicuro l’ambiente anche a chi ci lavora li’ dentro.
Premessa che viene fuori dopo aver assistito a Piazza Pulita sulla 7 e alla trasmissione di Barbara D’Urso su canale 5.
Esporre un problema con continuita’ come una ninna nanna puo’ portare a snaturare il motivo vero della protesta e rendere facile la vita al “nemico”.
Un po’ come quando Berlusconi andava in un salotto televisivo sempre a ogni ora del giorno e decantava la sua “verginita’” ai peccati.
Chi ci ha creduto alla fine?
Bene.E allora basta tv gridata e urlata e anzi,come punto di partenza o di ripartenza,per combattere il futuro che i fumi dei camini cercano di oscurare,dobbiamo,dovremmo,usare una logica vincente.
La metodologia della lotta comune con propositi possibili e reali e fattibili.
I movimenti attualmente su Taranto,hanno lacerato un dormiente strato cittadino che prima dei social network e della rete diffusa oramai con tutti i mezzi,aveva difficolta’ ad emergere.
Allora riprendiamo insieme le piazze,i collettivi ambientalisti e magari,senza disunire le varie correnti,coalizziamoci in un unico fronte comune dove,con l’azione anche dei politici,dovremmo cercare di entrare a far parte dei tavoli che decidono e essere protagonisti delle scelte giuste per la nostra citta’.
Andare in tv serve solo a far scalpore per pochi attimi e diffondere si un problema,ma perderlo dopo che la tv ha finito quel programma.
La lotta comune,come quella fantastica manifestazione del 2 Agosto,e’ servita e serve per creare una unione tra piu’ parti sociali e culturali della citta’ rendendoli,insieme,propositivi per una discussione che deve sfociare a livello nazionale.
Tutto questo e’ mancato alla visita dei ministri Passera e Clini a Taranto.
Il tavolo mancava di rappresentanti ambientalisti e le ovvieta’ della politica hanno vinto ancora una volta sulle necessita’ della gente tarantina,alle sue richieste di diritto e dignita’.
Allora meno puntate in tv e piu’ azione sul campo.
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