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Se ti dicono A tu fai B

Creato il 29 marzo 2012 da Koalalondinese @farego

Se ti dicono A tu fai B

Tipico gesto italiano che sta per: ma che stai a dí!

Mia sorella si é laureata, e secondo il pensare comune non poteva scegliere momento peggiore.

La cosa piú leggera che le ho sentito dire dagli altri, dagli adulti, da quelli "navigati", é stato: arraffa subito la prima cosa che ti capita!

L' Articolo 18, stra-menzionato, straccia zebedei, avvilente quanto provarsi un jeans e scoprire che non ci entriamo piú, é stato l'argomento piú menzionato.

Neanche era stata dichiarata dottoressa, che subito a ghigliottone le é caduto sulla testa, e pensare che neanche ha iniziato a lavorare!

Lei oscilla fra il finalmente fangala i libri e OMG ora che caxxo faccio?!!

Alcuni suoi amici si sono dati alla fuga, studiando ancora, prendendosi master, corsi post-laurea, dottorati e quanto piú si possa avere e fare pur di evitare il ghigliottone 18, e il mondo lavorativo in generale, altri stanno pensando di espatriare, fuggire lontano-lontano che poi si vedrá.

Mia madre va consigliandosi a destra e manca e "manda CV a raffica" é il suo nuovo mantra, mio padre invece le ha detto di studiare un altro pó, visto me che con una laurea triennale ci ho fatto poco e nulla.

Ormai qui non puoi girarti che leggi solo del mondo del lavoro, della disoccupazione, dell'Articolo 18 e di come in generale sembra che di Paradisi Artificiali non ce ne siano rimasti molti, e piú o meno siamo tutti sulla stessa barca.

Io pure sono a spasso, mi attacco qua e la a lavori free-lance, scribacchio, arraffo, ascolto il moto generale di come vanno le cose, cercando di tenermi ben salda alla consapevolezza che tutto prima o poi passa.

La grande depressione, la crisi che colpí l'America negli anni '30, la distruzione lasciata dopo la II guerra mondiale ... io dico che dobbiamo buttare giú tutto, che dobbiamo toccare il fondo per poi capire e risalire.

Per cambiare devi vivere l'esatto opposto e solo vivendolo saprai poi cosa vuoi.

Solo capendo quello che non vuoi, arrivi a capire cosa vuoi veramente.

Vorrei tanto che invece di dire oggi fa schifo, tu potessi dire oggi va cosí, ma caxxo non sará per sempre cosí, nulla é per sempre!

Ripetitelo ad ossessione anche quando gli altri ti tirano giú dicendoti di smettere di sognare, di accettare i fatti cosí come hanno fatto loro.

Lo so che puó sembrare superficiale, i problemi ci sono ma bisogna avere coraggio e dirsi che se si cade ci si puó rialzare, che se vuoi puoi trovare qualcosa di bello ed appagante pure nelle cose minuscole della vita, perché il Paradiso é anche nelle piccole gioie della vita, allena il tuo occhio a vederle!

Che poi Articolo 18 o no, nessuno ti impone di essere infelice.

Tutti hanno il santo diritto di rendersi infelici, quanto quello di farsi felici.

Ma tu pensa se l'avessero detto a quelli del 1929 che l'America sarebbe uscita fuori da quel disastro finanziario ancora piú forte?!!

Ma tu pensa se l'avessero detto a quelli del dopoguerra, che in pochi decenni avremmo ricostruito l'Italia ancora piú bella e forte?!!

I soldi non ci sono, mi dici tu, il lavoro manco, allora che caxxo c'é da stare allegri?

Nulla é statico ti risponderei, e poi ti farei guardare attorno e ti chiederei perché esiste ancora gente di questi tempacci (come dici tu) che vive dei propri sogni, che nonostante tutto ce l'ha fatta, che dal nulla si é creato qualcosa, che ha immaginato la luce prima di vederla.

Se vedi solo porte chiuse o inesistenti, come puoi pensare di trovarle o addirittura di aprirle?

Hai solo i tuoi sogni, non permettere che ti tolgano anche quelli!

E come dice Robert Orben: Ogni giorno leggo la lista Forbes della gente piú ricca d'America e se non sono nell'elenco, vado a lavorare.

Sir Koala ringrazia e saluta.


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