Magazine Lifestyle

Se tu vorresti, io ti rispondessi

Creato il 05 febbraio 2011 da Lollo
"AD OGNI VOSTRA DOMANDA, UNA MIA PEZZENTE RISPOSTA" Caro Lollo, non mi ritengo una persona di gran cultura, ma a questo punto mi rendo conto di non essere nemmeno la peggiore sprovveduta del mondo. proprio per questo (fin troppo) spesso e volentieri mi trovo ad avere a che fare con gente che PROPRIO ti fa cadere le braccia per quanto è ignorante, ristretta, insignificante. dovendoci comunque intrattenere una conversazione, quali sono i territori secondo te neutrali nei quali si può spaziare senza correre il rischio di trovarsi in imbarazzo?
"Ti sarebbi molto grata se mi daresti una risposta"
Bibi.
Che piacere ritrovarti in questa pezzentissima rubrica che tira avanti solo perché ci sono alcune lettrici che hanno pietà di me e della mia autostima. Se fossi il Capo redattore di una rivista sarei già in giro con il mio banchettino di caldarroste dopo un clamoroso fallimento.
Veniamo a noi, or dunque cantiamo l’aria fatale di una domanda per niente banale (ti ho fatto anche la rima baciata quindi potrebbe non esserci più nulla da aggiungere). A parte la mia estrema follia, manco io sono una persona di gran cultura, quelle tre o quattro cose che conosco le ho lette su quei cosi inutili che si chiamano libri, antichità di poco conto che è meglio avere sull’I-phone o l’ipad ascoltando contemporaneamente Ke$ha, mal che vada leggo su Wikipedia il riassunto di un povero scemo che ha dovuto leggerlo per forza. Poi non ho il tempo di leggere, io devo taggare la mia amica più tettona sui link di Facebook. Cioè.
L’arte della conversazione non è sempre facile da gestire, puoi immischiarti in silenzi interminabili e pessime figure. Ho alcune regole che seguo quando mi trovo insieme a persone che non conosco benissimo e da cui non vorrei farmi strangolare prima delle presentazioni. Ad esempio, cena tra amici, con amici di amici, cugini di amici e fratelli di pronipoti, sicuramente ci saranno persone che hanno studiato al liceo classico, altre che alla scuola di estetista hanno imparato tutto di unghie e depilazione ma difficilmente hanno mai sentito parlare di Kant. E’ giusto sondare il terreno per carpire il giardino dei segreti di ognuno, chi è omofobo, chi è leghista, chi odia i napoletani, chi non usa il congiuntivo perché crede che sia una malattia. I casi sono due, o li sfidi a Trivial Pursuit e fai il saccente oppure conversi cordialmente con loro per poi capire che i calci nel sedere di tua madre dopo un 5 in filosofia sono valsi a qualche cosa. Nessuno nasce imparato, io ammetto la mia totale ignoranza su tantissime cose ma sono contento quando qualcuno mi spiega e mi incuriosisce su alcuni argomenti, apro le orecchie sturate come lavandini e colgo l’occasione per imparare qualcosa di nuovo. Non mi piace però l’arroganza di chi crede di sapere tutto e di possedere una risposta pronta anche al dubbio più lancinante della storia, l’umiltà al primo posto.
Ovviamente se la situazione è davvero ingestibile e hai di fronte una persona che parla senza cognizione di causa allora hai due possibilità: fai finta di esserti rotta il tacco delle scarpe oppure fallo mangiare senza sosta. Io correggo sempre mia sorella quando alle volte non usa il congiuntivo ma il passato, le spiego che la conversazione deve essere ricca di parole che abbiano un senso logico e che non siamo telefonini parlanti con le “K” al posto delle “C”. Lei sbuffa, mi chiama “maestrino” ma poi legge molto e coglie. E’ giusto far notare gli sbagli linguistici agli altri, senza mettere in imbarazzo nessuno ma se fatto con gentilezza diventa anche una questione di serietà, ovviamente rendendosi conto della situazione in cui si è. Al contrario se poi trovi quello che parla come Hegel ed esagera in latinismi, parole desuete ed eccessivamente articolate c’è solo una cosa da dirgli “Ma parla come magni fijo mio”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine