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Se un uomo

Creato il 28 febbraio 2014 da Cultura Salentina

28 febbraio 2014 di Titti De Simeis

julia

L’attrice inglese Julia Ormond

E poi ti trovi a parlare con qualcuno, e, nel mezzo della chiacchierata ti senti dire: “Ma tu, non ti trucchi mai?”

Sì. Senza un riferimento concreto al discorso in atto. Allora cominci a chiederti se la tua notte poco riposante abbia lasciato segni così marcati sul tuo viso, se i capelli abbiano trovato un’esagerata libera espressione o, comunque, se chi ti ha di fronte stia trovando la tua presenza particolarmente poco gradevole. Il che potrebbe anche essere, umanamente, comprensibile. 

Decidi di rispondere, educatamente: “Perché me lo chiedi?”

Il tuo interlocutore, allora, ti fissa negli occhi e continua: “Perché è peccato, sei così bella ma non ti valorizzi, sembra che ti trascuri, che non ti fai apprezzare.”

Ed è a quel punto che una serie di parole s’ingolfano sulla punta delle labbra, che le dita si stringono l’una nell’altra per scaricare la tensione del blocco verbale, mentre tu riesci a malapena a rispondere, tra l’ironico e l’incredulo : “Grazie, che gentile”.

Cerchi di riprendere i remi della conversazione precedente ma non ce la fai. E no, non più. Si è insediato un complicatissimo ingranaggio di domande e di risposte (a trovarle!) sul senso di quella richiesta e sul non senso di quella spiegazione.

Decidi di glissare il tutto cambiando discorso. Sembri avercela fatta quando la voce di fronte irrompe: “Scusami se insisto, ma un po’ di trucco ti darebbe luce, sembreresti un’altra” . E’ a quel punto che non freni più la lingua, i pensieri e l’educazione e viene fuori, da sé, nemmeno tu sai spiegarti come, un timido (ma non troppo) :”Ancora grazie ma io sto bene così, è così che mi piaccio. Non amo il trucco, specie se eccessivo e son contenta di sentirmi libera, nel mio modo di essere”

Credi che sia sufficiente, che il dirimpettaio della parola abbia compreso e invece, eccolo affondare il colpo maestro : “Sì, ma una donna deve saper piacere agli uomini”

Non ci son parole per tradurre il gorgoglio che si scatena in certi momenti, specialmente quando senti che qualsiasi cosa tu possa controbattere sarebbe del tutto fuori posto, perché è fuori da ogni senso il solo dare ascolto a tutto questo.

E’ vero. Essere donna oggi è molto impegnativo. Bisogna essere al passo con i tempi, essere contro il tempo che incalza,  prevenire uno zigomo che traballa e un girovita che chiede un po’ di spazio nel suo naturale processo di evoluzione. Avere pochissime rughe, essere sempre perfettamente truccate, tirate, stirate e imbalsamate se dovesse servire a salvarci dall’abbandono di uomini pronti a volare di fiore in fiore quando i requisiti non tornano a loro ‘vantaggio’.

La colpa è degli uomini, dunque, pensiamo questo? No. Non c’è una colpa, semmai una mancanza. Di coraggio. Di voglia di non essere un cliché, come tutte le copertine dei giornali, gli stereotipi straripanti di smalti colorati, ombretti, tacchi a spillo o un’intimità di pizzi e merletti ci inducono a dovere essere.

Una donna ha un mondo nelle mani e nella testa. Essere donna vuol dire accarezzare la propria naturalezza e porgerla con semplicità a chi ci è vicino. Nulla toglie che sia anche bello truccarci, trasformarci, divertirci a farlo per sentirci, noi, diverse, quando ne avessimo desiderio. Ma non vuol dire perdere la libertà della nostra bellezza, pura, per paura di sentirci rifiutate. Davvero crediamo che un rossetto possa renderci più attraenti? Poveri uomini, in che mani son capitati. Essi non vedono che finzione: altezze artefatte, occhi meravigliosi vestiti di colori improbabili, scollature abissali sorrette da impalcature antigravità,  unghie infinite di colore e dimensioni, su dita incapaci di tenere in mano anche solo un pezzetto di pane. Donne, mi spiace ma siamo così. Ridicole, a volte, nel nostro desiderio di piacere.

Siamo, invece, in realtà, un potenziale inesauribile di tutto ciò che c’è di più bello. E lo teniamo nascosto per mettere in mostra ciò che piace agli altri. E a noi, quando piaceremo davvero?

Sere fa ero in un locale, tanta gente, chic e molto affettata. Seduta ad un tavolo una donna bellissima, di una semplicità struggente e fuori dal tempo. Senza un velo di trucco, capelli sciolti, vestita in jeans e maglione. Scarpe con un tacco leggero ed occhi neri. Era in compagnia di un’amica, esattamente l’opposto di lei.  Vedo avvicinare loro un uomo. Sulla quarantina, poco appariscente. Semplicemente molto ben curato. Ha chiesto di sedersi ed ha iniziato a parlare con lei, con la donna che si mordicchiava le labbra perché non temeva di togliersi il rossetto.

Ecco. La sensualità, l’attrazione, la dolcezza, la seduzione e il fascino di una donna sono e portano anche a questo. E di uomini come quel signore ce n’è ancora. E, da qualche parte aspettano che noi li aiutiamo a credere, di nuovo, nel coraggio della nostra femminilità.


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