I love his strength. Love that he doesn’t even hesitates before saying, “Because you were my first crush. Because I used to watch you conqueror anything and used to listen to you laugh with your friends. You were happy and I loved your smile. Because I had to work up the courage to ask you to dance and I did, and then I left and the one thing I missed was that smile. I watched my sister lose hers and watched my family fall apart and when I came back here? I wanted to see your smile again. Because you’re beautiful when you smile and you’ve lost it now. I want you to conquer this because what the hell is the purpose in it all if the first girl I ever danced with loses her smile?”
I don’t realize I’m crying until Christian wipes my tears. “You think I’m beautiful?”
“Searching for beautiful” è uno young adult uscito dalla fantasia di Nyrae Dawn che ho sempre apprezzato molto per il suo modo di scrivere e… ok ho iniziato a leggere new adult con lei & Abbi Glines e le sono molto affezionata. Avevo accettato di leggere e recensire questo libro, perché molto attirata dalla trama e dalla cover *shame on me… i’m a cover slut* e sono molto, molto, molto delusa da questa storia. Ho faticato a finirla e ho odiato Brynn dal primo momento.
Prima, Brynn aveva un gruppo di migliori amici, un ragazzo amorevole e un talento crescente per modellare la creta. Aveva una vita. E dopo… non ne ha nessuna. Quando Brynn ha perso il suo ragazzo che non l’ha mai amata, gli amici che credono che lei abbia tradito la loro fiducia, e una nuova vita che ha appena iniziato a crescere dentro di lei, la ragazza penda che il suo futuro è vuoto come il suo corpo. Ma poi Christian, il ragazzo della porta accanto, inizia a farsi vivo. Suonando la sua chitarra e spingendola a creare la sua arte ancora una volta. Incontra dei nuovi amici al locare community center e in più riesce a farsi guardare negli occhi da suo padre di nuovo, o quasi. Ma può Brynn aprire il suo cuore per trovare veramente nella sua vita la propria bellezza, quando vivere significa per il dopo significa lasciare andare il prima?
Mi dispiace immensamente, perché credo proprio che la Dawn ci sia fare, con caratterizzazioni vincenti e anche in questo caso è riuscita a tratteggiare una ragazzina che si lascia sedurre dalla possibilità di scappare dal marasma emotivo che la investe, gettandosi a capofitto in una situazione più grande di lei. Ma il continuo andare indietro tra passato e presente, il suo continuo piangersi addosso, quella sensazione di sconfitta che si percepisce ad ogni ostacolo mi hanno lasciato con l’amaro in bocca. E si Brynn deve affrontare le conseguenze delle sue scelte e della vita che lotta contro di lei, ma in un certo senso vive in una bolla, egoisticamente concentrata solo su sé stessa, manca di empatia, di coraggio, di voglia di fare e si piega di fronte a quello che le riserva la sua esistenza. E sono stanca di leggere di personaggi che si piangono addosso, che non riescono a concentrarsi su quello che di buono hanno nella loro vita. È facile affermare che la vita fa schifo, ma di certo è molto più difficile fare qualcosa per migliorare la situazione, per vivere più serenamente in un mondo che si combutta contro di te, ma alla fine è pieno di cose per cui lottare, per cui trovare la forza di reagire. Brynn passa da una situazione familiare in cui era tutto praticamente perfetto a una in cui tutto va a rotoli, dimenticandosi di cosa la fa stare bene. E Brynn è come una tronco d’albero in un fiume, che scorre con la corrente trasporta verso l’oblio, senza fermarsi sufficientemente a remare. Una ragazza come tante forse, che improvvisamente si ritrova da sola, a causa della sua mancanza di spina dorsale. E non fa altro che lamentarsi, e accusare chi la circonda, in un fiume di autocommiserazione.
L’unico vero elemento positivo di tutta la storia è proprio Christian, un ragazzo che si ritrova a fare i conti con la sua rabbia e la sua sofferenza e invece di chiudersi a riccio prova davvero a cambiare le cose. Sicuro, intraprendente, generoso è una vera ventata fresca, capace di smuovere Brynn dalla sua apatia. Sempre con una manciata di caramelle a portata di mano, con la sua chitarra che salta fuori nei momenti più inconcepibili è quell’elemento che dona un minimo di verve alla storia, anche quando vorresti sbattere Brynn contro un muro.
L’ambientazione è quella tipica di una cittadina di periferia, con i suoi modi sconclusionati, i suoi pregiudizi il suo modo di condannare senza riserbo per scelte sbagliate e il suo modo di giustificare le sue stelle più brillanti anche se si comportano da perfetti idioti.
Il particolare da non dimenticare? Un vestito rosso…
Una storia irritante, che si perde nei meandri di molti errori che la porta a recriminare le sue scelte e la sua vita. Una vicenda che non lascia niente, neanche la possibilità del cambiamento. Brynn annaspa e se riesce a ricostruire la sua vita è solo merito di Christian, e diciamocelo, se non riesci a essere l’artefice della tua rinascita, sei spacciata.