L’umidità sgorga poetica
nelle mani che di sera porti alla tua vita
quasi come per raccogliere l’esistenza
per vibrare di felice armonia
e brillare con gli occhi spavaldi
con gli occhi che di pioggia
hanno il ricordo
l’ultimo afflato prima della notte
prima del sorriso che si inumidisce
con la birra per diventare miele
siero profumato di sapore.
La pioggia e il freddo spaccano
le mami contro il cielo
contro il resto del Tevere seccato
e imperioso allo stesso tempo
contro le case spoglie e floride
di una città ammaestrata
dal tempo come un amore
infinito.
Queste luci spente
che sul fare della notte
ricordano l’essenza priva di senso
di una vita invasata
da pop corn e riviste pubblicitarie
scadute
seduto ascolto il profumo
della mia sigaretta
sentire il tuo odore
ed il tuoi passi veloci
silenziosi
proseguire sui miei baci
stanchi e ciechi
che diventano parte piena di te.
di Pietro Maria Sabella All rights reserved