NB: La trama che state per leggere, contiene tracce di SPOILER.
Moriguchi Yuko, una giovane insegnante di scuola media, rivela improvvisamente alla classe l’intenzione di lasciare per sempre l’insegnamento. Sua figlia, di appena quattro anni, è annegata misteriosamente in una piscina; ma in realtà Moriguchi ha scoperto che si tratta di un omicidio, commesso da due suoi alunni. Nel corso della drammatica rivelazione, dichiara apertamente che i due assassini sono presenti in aula, facendo chiaramente capire di chi si tratta e affermando che non è sua intenzione denunciarli alla polizia. Come è possibile? Perché? Attraverso tre drammatici diari (di cui sono rispettivamente autori i due giovani assassini, Shuya e Nao, e la madre di quest’ultimo), si apprende a poco a poco l’atroce verità. Shuya e Nao hanno ucciso perché invidiosi dell’amore dell’insegnante nei confronti della figlioletta. Il primo, dotato di un’intelligenza superiore e capace di inventare il congegno elettrico con cui ferirà gravemente la bambina, è figlio di genitori divorziati e sogna un ricongiungimento con la madre, che però non avverrà mai. Il secondo, timido e modesto, si unisce al folle progetto del suo compagno di classe nella speranza di uscire dall’anonimato. Il diario della madre, infine, completa il quadro descrivendo la cecità dei genitori di fronte all’evidenza. La conclusione: Moriguchi, l’insegnante, si finge indulgente ma in realtà nutre sete di vendetta: infetta, con una siringa, il latte destinato ai due ragazzi con del sangue contagiato dal virus dell’AIDS. Intende far soffrire i due studenti fino alla follia, ponendoli quotidianamente al cospetto del terrore della morte. Ci riuscirà con Nao, inducendolo a segregarsi in casa, a uccidere la madre e conducendolo sulla via della pazzia. Fallirà invece con Shuya, che, senza affatto farsi prendere dal panico, reagirà lucidamente fabbricando una bomba con cui intende far saltare in aria la scuola.
Kanae Minato è nata a Hiroshima, nel 1973. Dopo essersi conquistata un’ottima reputazione come sceneggiatrice di programmi televisivi e radiofonici, nel 2007 ha esordito nel mondo letterario con il racconto Seishokusha (La sacerdotessa), che le ha fruttato il Premio nazionale di narrativa mistery per esordienti. Il racconto d’esordio è poi divenuto il primo capitolo di Confessions, romanzo del 2008 con cui si è assicurata i favori unanimi della critica, uno dei primi posti nella top ten dei romanzi mistery più venduti dell’anno e, nel 2009, il prestigioso Premio dei librai. Confessions è attualmente alla quarantesima ristampa.