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Segni al museo Sanna di Sassari

Creato il 05 novembre 2011 da Zfrantziscu
di Atropa Belladonna
Segni al museo Sanna di SassariPomeriggio di sabato 29 ottobre 2011, a Sassari. Dopo il convegno interdisciplinare della mattina erano rimaste un paio d’ ore libere. Troppo poco per andare a Li Punti e quindi ce ne andiamo al museo Sanna, dove ero già stata il giorno prima per una visita evidentemente troppo superficiale. Sì perché durante la seconda visita, grazie ad un notevole fattore C (leggi botta di lato B), vedo una sorta di rotella con dei segni incisi. Nessuno di noi ha una macchina fotografica, né un telefonino di quelli evoluti, quindi dobbiamo accontentarci di una riproduzione a mano libera dell’ oggetto. Esso si trova in una bacheca dedicata al nuraghe Palmavera di Alghero (credo sia la vetrina 27, ma non ne sono sicura), al piano di sopra, nella sala IX dedicata ai Nuragici. La didascalia recita “Grande fusaiola o fermo per scala di corda”. I segni filiformi, ma molto netti e puliti, seguono la curvatura dell’ oggetto. Non sono né commentati né segnalati, e non è dato sapere se ve ne siano altri sull’ altra faccia della rotella. Il diametro del disco è di 6-7 cm, il foro centrale eccentrico, non eroso; i segni incisi nella parte più ampia. Il materiale mi rimane ignoto, la rotella è parzialmente annerita, ma non dalla parte delle incisioni. Chiamiamo il curatore, il quale ci assicura che quelli sono evidentementesegni intenzionali, non decorativi, ma che secondo lui sono più tardivi dell’ epoca di fattura della rotella, perché molto netti e puliti. Ma che significano? Non riusciamo a farci dire chi trovò l’ oggetto e se e come i segni vennero segnalati, puliti in modo particolare rispetto al resto del reperto e perché. Io riconosco un segno centrale identico alla bipenne: nei repertori nuragici potrebbe essere una Q o una B; il segno sulla destra somiglia ad una Shin, sulla sinistra un segno complesso, probabilmente formato da più segni agglutinati. Sono le 20 ed il museo deve chiudere. Qualcuno ne sa di più? Chi lo trovò? Cosa scrisse sul diario di scavo? Il Direttore del museo Sanna può forse dirci qualcosa in proposito?

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