Sono sempre assolutamente inetta ad iniziare un nuovo post per un nuovo RA, quando poi si tratta di un libro che ho letto e amato diventa ancora più difficile. Che cosa scrivi? Come ti approcci a chi lo legge per la prima volta? Come sempre è stata una settimana infernale in cui ho girovagato senza sosta da Bruxelles a Bologna, da Rovigo e Ferrara. È stata una settimana intensa con il trasloco, il mio sfascio, il convegno a Bologna con l’incontro con tutti i ragazzi del gruppo di Bruxelles e soprattutto domenica, ieri, c’è stato il grande incontro. Quando abbiamo iniziato eravamo in sei e ora il RA è un appuntamento settimanale fisso, come se non avessi abbastanza impegni ci tengo a conservare anche questo. Perché se è vero che in qualche modo la lettura è qualcosa che si porta avanti in solitudine, un hobby per persone con una certa propensione alla calma e alla tranquillità pure è meraviglioso avere un gruppo con cui confrontarsi durante la lettura. Perché fangirlare e piangere diventa ancora più meraviglioso. E l’ho imparato sulla mia pelle. Sono orgogliosa di aver creato un format vincente, basato prima di tutto sulla partecipazione settimanale dei partecipanti. Lo dico ogni volta ma l’iniziativa è basata sullo sforzo che quotidianamente ci mettete voi che leggete. Vi ringrazio per il vostro tempo e il vostro entusiasmo, perché sono dell’idea che è il gruppo a fare la differenza. E la fa in maniera tanto preponderante che ieri ne ho avuto la conferma. Ieri ho finalmente incontrato a Bologna alcuni dei membri della mitica Banda dei Read Along. E quelle adorabili ragazze non solo mi hanno riempito di risate, confidenze e chiacchiere, ma mi hanno fatto dei regali che non mi sarei mai immaginata, mi hanno regalato il loro cuore e il loro tempo. E se @Mirya_76 è solo in apparenza burbera @chiandissa è la tenerezza fatta persona. @ciaradh_ e @kiadalpi sembrano due folletti mentre @medormad è davvero logorroica. Avrei voluto riempire di abbracci la mia dolcissima @dituttocuore e continuare a fangirlare sul Dott. Danny Castellano con @Veroluc84. E avrei voluto spupazzare ancora la mia fantastica BBB @Sily85.
Abbiamo pensato senza fine anche alla mia adorata wife @Kikkasole, all’indimenticabile @zikaren28, alla straordinaria @endif1, a quel genio che è la mia collega @ilovereading_, alla mitica @Erica_Zini che ha avuto un contrattempo di lavoro, quella adorabile ragazza che è @Imma_Er, la carinissima @CaterinaVacchi e @AiralsBooks, lontane ma vicinissime.
Perché non si tratta solo di lettura ma anche di vita vera. E mi sono legata così tanto a loro che sono le prime che consulto e sento, per qualsiasi motivo. Grazie davvero di essermi così vicine.
Questa settimana ci troviamo a parlare di Segreto e dei primi 12 capitoli. Dei capitoli difficili in cui Alessia Esse parte subito con il botto. Per questa prima settimana avevo in mente un argomento molto specifico che volevo sviscerare e che Alessia è stata così gentile da accontentarmi. Fin da Perfetto sappiamo che il mondo di Lilac è governato dalla Presidentessa dell’USP, Vega G. una donna che ha deciso di prendere in mano la situazione e sbarazzarsi degli uomini, scatenando la Sindrome. È lei che prende tutte le decisioni ed è lei che indirizza le sue ministre e le sue guardie. Dall’altra parte sappiamo che in Italia alcuni uomini sono sopravvissuti. In Italia, a Roma, abbiamo una realtà totalmente diversa con al comando il Capitano e Gianmaria.
Come funzionano queste due realtà e a cosa si è ispirata Alessia Esse???
“L’USP e la società di Roma possono tranquillamente essere visti come due facce della stessa meda-glia, anche se l’ispirazione e la struttura dei due governi sono diverse.
Per creare la società patriarcale di Roma ho tratto ispirazione dal governo fascista (di cui, fra l’altro, il Foro Italico è un simbolo storico e architettonico), soprattutto per quanto riguarda gli aiutanti e la gestione paramilitare della città. A Roma, il comando è nelle mani di Gianmaria e del Capitano. I due hanno potere sugli aiutanti e sui cittadini, e non perdono occasione per dimostrarlo. Le regole rappresentano l’anima della città eterna; regole relative al pranzo e alla cena, regole relative alla possibilità di usare le docce, regole relative alla procreazione. Esse sono, da un lato, l’effetto della Sindrome sugli abitanti di Roma, e dall’altro un modo per ricordare alla popolazione che esiste una catena di comando, e che chi non ubbidisce verrà punito. In tal senso, dunque, il potere dei capi è frutto delle regole, della paura e della violenza. I romani temono la punizione, e per questo seguono la legge.
Per l’USP, invece, il discorso è diverso. Il potere è nelle mani di Vega G e delle ministre, e non è frutto di terrore o violenza. Per le cittadine del Nuovo Mondo, infatti, l’USP possiede lo stesso carisma che, in alcuni casi, al giorno d’oggi, possiede un ministro di culto per i propri fedeli. Le parole di Vega G sono legge, non perché punisce chi non rispetta il suo volere, ma perché Vega G è La Salvatrice, Colei Che Ha Riportato La Vita. Le donne adorano la Presidentessa e le ministre. Il volere del governo è un dovere santificato dal fatto che l’USP vive e opera da quasi quarant’anni per le donne.
Anche nel Nuovo Mondo esistono delle regole. Anche nel Nuovo Mondo le cittadine sanno che di-subbidire equivale a guadagnare una punizione. Tuttavia, a differenza della città eterna, la punizione non è percepita come un atto violento, come un’imposizione di potere, bensì come un modo per pre-servare l’animo e la vita delle donne. L’USP ci impedisce di parlare degli uomini perché, se lo facessimo, il Periodo Buio tornerebbe. L’USP ci vuole bene, e non vuole per noi un nuovo Periodo Buio.
A Roma, la violenza e la paura sono alla base della società.
Nel Nuovo Mondo, invece, possiamo parlare tranquillamente di sudditanza psicologica. E certa-mente di paura. Lo spettro della Sindrome e del Periodo Buio accompagnano ogni donna dal momento della nascita.
Inutile dire che in entrambi i casi si tratta di due nuclei sociali corrotti e moralmente inaccettabili.
Per ora mi fermo qui; avrei altre mille cose da dire, ma A. non voglio rovinarvi la lettura di Segreto e B. molte di quelle mille cose hanno a che fare con Infinito :P”
E ora vi lascio al recap settimanale, come al solito NON POSSO GARANTIRE LO SPOILER FREE quindi accostatevi alla lettura con cautela. Come sempre vi ricordo che potete unirvi al RA in corso d’opera e che Alessia ha messo in palio una copia digitale di INFINITO per un fortunato partecipante. Buona lettura!
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Dal capitolo 1 al capitolo 12: Un piccolo riassunto
Vega G. ha appena lasciato Pontenero e Lilac si ritrova a pagarne le conseguenze insieme agli altri abitanti della piccola comunità. Mentre accade il peggio Elia, Baguette, Lilac e Eloisa partono per inseguire le guardie della presidentessa che hanno rapito Jonah. Ma non si sarebbero mai aspettati di essere fermati e portati a Roma…
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Dal capitolo 1 al capitolo 12: I nostri commenti su Twitter
Continuo ad usare la Tag Board visto la sua comodità e facilità di utilizzo. Questo mi risparmia anche le mail pazze che ero solita mandare per ricordare di inviarmi i Tweet. (si facevo queste cose -.-“) Potete trovare tutti i commenti taggati #PABLilacRA qui:
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Dal capitolo 1 al capitolo 12: La discussione
- Che cosa vi ha spinto ad andare avanti nella lettura de La Trilogia di Lilac?
@anncleire: Sono una persona estremamente curiosa quindi in primo luogo l’cliffhanger di Perfetto. Poi la straordinaria bravura di Alessia Esse non solo per la genialità della sua idea ma anche per come ha caratterizzato i suoi personaggi e ce li ha regalati. E poi come dimenticare Elia? Eh? Eh?
@SpeziaC: l’dea della Sindrome. un mondo senza uomini. questo mi ha spinto a iniziare la saga!
Ludmilla: Sicuramente tre motivi: la tipologia di società in cui Alessia Esse ha deciso di ambientare la trilogia, con tutti gli argomenti che possono scaturire da questo; il fatto che io tenda a leggere, a torto, solo libri stranieri e che invece Alessia mi abbia spinto a non sottovalutare la creatività e l’ originalità della narrativa italiana; perché quando inizio una trilogia/saga mi impongo l’ imperativo categorico di finirla (per Segreto non è stato difficile).
@kikkasole: La fiducia che nutro nei confronti di Alessia e del suo neurone.
@Aniryllis: Ehm… perché è Alessia Esse a scrivere questa trilogia? ahah
@Mirya_76: L’idea di base, quella di un mondo senza uomini. Un’idea che, prima o poi, abbiamo tutte accarezzato, anche come battuta.
@Endif1: Non amo particolarmente il genere distopico, ma la bravura di Alessia Esse nel mantenere alta la tensione mi ha sempre stregato: non potevo lasciare nell’oblio una storia talmente intensa!
Ilaria Silvestri: Sapere cosa fosse successo a Jonah e poi Elia!!!!
@anniecro: Innanzitutto i personaggi, soprattutto Baguette *-* Ma anche l’idea della Sindrome xD durante un’uscita con un’amica era uscito il discorso ‘chissà come potrebbe essere il mondo senza uomini’
- Siete mai stati a Roma? Qual è la vostra zona preferita?
@anncleire: Sono stata spesso a Roma, uno dei miei ricordi più vividi è stato per la gita di terza media e una volta che in gita siamo andati a Cinecittà (sono morta di fronte alla casa di “Un medico in famiglia” che è tipo una casa delle bambole). Credo che la mia zona preferita resta quella del Colosseo. È troppo immenso e troppo spettacolare. Anche se ho alcuni ricordi indelebili di fronte all’Altare della Pace.
@SpeziaC: ci sono stata un paio di volte, l’ultima con mia sorella tipo 5 anni fa. sfortunatamente non la conosco cosi bene da avere una zona preferita… anche se ho il ricordo di una maxi libreria. ricordo di aver detto a mia sorella che se morivo volevo essere seppellita li.
Ludmilla: Sono stata a visitare Roma qualche volta, ma ero sempre molto piccola e allora andare in giro non mi piaceva un granché. Ricollego questa città solo all’ aeroporto, il caldo soffocante e le palme (ahah non chiedetemi perché) perciò non ne ho proprio un bel ricordo.
@kikkasole: Non ci sono mai stata, è uno dei miei sogni nel cassetto …..Ho sempre amato Roma
@Aniryllis: Sì, una volta, per il concerto dei Muse, il 6 luglio 2013. Sono state le 24 ore più strane e indimenticabili della mia vita. Però non saprei dire la mia zona preferita: 24 ore sono poche per scoprire una città come Roma.
@Mirya_76: Molte volte. Adoro la zona dei Fori imperiali. Mi piace vedere che il tempo mangia le cose, ma non le cancella.
@Endif1: Sono stata a Roma diverse volte, ma nel cuore m’è rimasta la prima: Villa Borghese e Piazza di Spagna!
Ilaria Silvestri: A Roma ci sono stata 2 volte, l’ultima volta a Maggio a un incontro con Papa Francesco è stato super emozionante!
@anniecro: Sono stata a Roma un paio di volte, ma non la conosco abbastanza da avere un posto preferito
- Vi aspettavate un tale risvolto nella trama fin dall’inizio?
@anncleire: No assolutamente no. Alessia per me è il genio del male, riesce sempre a sorprendermi. Ho sofferto come non mai.
@SpeziaC: no, non me lo aspettavo!
Ludmilla: Assolutamente no: per Michael e Mister mi è uscita una lacrimuccia.
@kikkasole: In anni che se seguo Ale ho imparato a fare millemila ipotesi ….per poi scoprire che non mi ci ero nemmeno avvicinata nemmeno di striscio.
@Aniryllis: Un colpo di scena dopo l’altro. Credo mi abbia sconvolto di più la “cosa” di Michael. Molto di più.
@Mirya_76: Mi aspettavo di peggio, forse: più morti, dato che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno… di sangue. Ma in linea generale sì, perché quando un libro è ben fatto il suo proseguimento è quasi obbligato, nel senso che se l’autrice dipinge bene i personaggi e il contesto, ci sono pochi sviluppi possibili.