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Sei mesi assieme a Spotify

Creato il 28 settembre 2013 da Narratore @Narratore74

spotify-logoOk, lo ammetto: la prima volta che ho sentito parlare di Spotify non sono stato molto entusiasta.
Vuoi per la mia passione per la musica, vuoi per il fatto che avesse un sacco di smancerie da social, con cui cerco di convivere ma non che non riesco a farmi piacere del tutto. Insomma, all’inizio ero scettico.

Poi è accaduto che ho scoperto in quanti e quali modi Spotify poteva tornarmi utile nella vita di tutti i giorni.
Diciamo che la prima pietra di questo amore l’ha posata la mia nuova autoradio. Un sacco di funzioni, ingresso aux e usb e, ciliegina sulla torta, una bella connessione bluetooth.
Il motivo principale della scelta del bluetooth era per svicolare l’impiccio dell’auricolare. Va caricato, devi ricordare di prenderlo su e accenderlo prima di partire, altrimenti si rischia di finire contro un camion nel tentativo di accenderlo.
l’autoradio con vivavoce era insomma, un acquisto ponderato, ma non sapevo che allo stesso modo, avrei connesso il sistema multimediale dello smartphone.
Spotify incluso.

Unica pecca, sul cellulare è necessario attivare un account premium, altrimenti niente Spotify.
Così, dopo svariate riflessioni, ho attivato l’account, che ricordo costa 9,99 euro al mese, compreso di 30 giorni di prova.
Ebbene, mai scelta fu più proficua.

Questo è il gioiellino che mi sono regalato...

Questo è il gioiellino che mi sono regalato…

La possibilità di avere pressoché tutta la musica (o quasi) a portata di dito è ineguagliabile. Se poi aggiungiamo la funzione di download delle playlist preferite, per poterle ascoltare anche quando la connessione manca, allora si capisce quanto irrisoria sia quella cifra di cui parlavo sopra.
Album, singoli, non c’è limite, basta solo fare una ricerca tramite la funzione apposita, e la musica è servita.
La qualità audio è ottima, la resa in bluetooth (che credevo perdesse durante il trasferimento) è invece impeccabile. Gli unici difetti che ho riscontrato fino ad oggi è che ogni volta che spengo l’autoradio, Spotify si disconnette.
Credo sia dovuto all’applicazione non tanto dai server, quindi visto che viene aggiornata in maniera costante, prevedo che anche questo piccolo difetto verrà risolto.

Tanto per fare due conti, che le statistiche mi piacciono assai.
In questi sei mesi ho downlodato 45 album e almeno un centinaio di brani singoli. Se facciamo una media di dieci brani ad album, con un conto forfettario di 1 euro a brano (ma di solito costano di più) in un altro qualsiasi store online avrei speso più di 500 euro, a fronte invece di una sessantina scarsa.
Una bella differenza, non credete.

Vero anche che le playlist scaricate non sono trasferibili (ovviamente) e sono vincolate al dispositivo su cui è stato effettuato il download. Quindi, nessuna pirateria, nessuna condivisione dei brani o p2p e torrent vari.
Solo musica, che poi è quello che conta.

Concludendo, credo che difficilmente nel breve periodo mi distaccherò da Spotify, perlomeno fino a quando lo smartphone funzionerà e l’autoradio non deciderà di mollarmi a piedi.
Ma meglio non gufarsele, va…


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