Selfie e memoria: ecco perché l’autoscatto “cancella” i ricordi

Scritto da: Luisa Cassarà 27 maggio 2014 in Tecnologia Inserisci un commento 43 visite

Meno scatti = più memoria

Scatta una foto, il ricordo durerà per sempre! Dimenticate questa frase, almeno in relazione ai famigerati autoscatti che, ormai da un po’ di tempo, invadono ogni forma di bacheca virtuale (ed anche le nostre vite reali, a dire il vero). L’ultimo studio condotto in fatto di selfie e memoria ha infatti dimostrato che farsi una foto ha un impatto negativo sui nostri ricordi.

Non è la prima volta che si parla degli “effetti” negativi degli autoscatti (e su questo argomento vi avevamo già proposto un video).  La ricerca coordinata da Maryanne Garry, docente di Psicologia della Victoria University di Wellington, ha evidenziato che il tentativo di apparire bene in foto, unito alla ricerca di uno sfondo perfetto, contribuisce alla perdita di concentrazione.

Selfie e memoria non vanno d’accordo

Cosa significa questo? Che la relazione tra selfie e memoria non è delle più rosee, perché il soggetto che si dedica all’autoscatto perde di vista i dettagli e tutte quelle cose che vorrebbe immortalare. Di fatto, non è neanche detto che avere una foto sul pc o sullo smartphone garantisca di conservare davvero il ricordo di una data esperienza. Provate a pensare a quante foto avete da parte: ricordate davvero tutto ciò che c’è dietro quegli scatti?

Lo studio della dottoressa Gerry, inoltre, non è applicabile soltanto alla relazione tra selfie e memoria, ma anche alle tante foto che ormai scattiamo senza neanche rendercene conto. Anche in questi casi, lo stress di apparire bene e il fatto di ritrovarsi una foto “immateriale” contribuiscono a farci perdere i ricordi, dando vita ad un bel paradosso. Insomma: siamo convinti di avere testimonianze di qualsiasi cosa, ma forse proprio per questo rimarremo senza neanche un ricordo. E se la prossima volta provassimo a non scattare neanche una foto? Instragram e Facebook se ne faranno una ragione.

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