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#SelfPublishing: piazza del sapere o terreno per sciacalli?

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
  • Categoria Cervello

Una volta il self-publishing diventa il cancro che causerà la proliferazione di mostri letterari, una volta il cestino dove autori non pubblicabili vengono raccolti, una volta diventa l’evoluzione dell’editoria a pagamento.

C’è molta disinformazione a proposito. Facciamo un po’ d’ordine.

Il self-publishing non prevede il coinvolgimento di case editrici

L’autore che va indie (mera traduzione dell’inglese goes indie) non si rivolge a nessun editore per realizzare il proprio libro, sembra banale dirlo, ma non è così. L’autore indie è un imprenditore che si avvale di professionisti, da editor a grafici, per realizzare “indipendentemente” la sua opera.

Il self-publishing non ha niente a che vedere con l’editoria a pagamento

Questo è il tasto più dolente. Spesso, troppo, in Italia si accosta il self-publishing alla piaga dell’editoria a pagamento che, vale la pena ribadirlo, è, senza se e senza ma, una truffa. Il self-publishing vero ha una sua propria dignità.

Il self-publishing non significa automaticamente bassa qualità

Self-publishing non è un ripiego, ma una scelta. Questo punto, come si discuteva sul blog di @MediaDigger, è molto importante e richiede maggiore approfondimento. Se è vero, però, che chiunque può autopubblicarsi, il self-publishing non dovrebbe essere considerato l’ultima spiaggia. Mi rivolgo agli autori e ripeto: il self-publishing è una scelta politica, quasi una scelta di vita, non un ripiego.

Il self-publishing fa paura

Con la diffusione del digitale, delle piattaforme online, con il drammatico cambiamento dell’atteggiamento del lettore che da passivo diventa attivo e decide, il self-publishing colpisce quel sistema editoriale vecchio e incrostato che fa di alcune case editrici dei centri di potere. Ecco: il self-publishing è come una mina che potenzialmente può buttare giù il sistema.

Terreno per sciacalli o piazza del sapere?

Quindi, accolgo l’appello di eFFe che su Ledita.it scrive un articolo, secondo me, importante: Bisogna difendere il Self-Publishing. Bisogna difenderlo e accudirlo, ché sia il self-publishing non “terreno di conquista degli sciacalli, ma una piazza del sapere”.

E voi avete avuto esperienza con il self-publishing? Cosa ne pensate?


Altri Articoli sul self-publishing

.Self-publishing vs. editoria a pagamento (su questo Blog), qui
.Bisogna difendere il self-publishing, eFFe, qui
.Alcune riflessioni sul self-publishing, Mediadigger qui
.Come avere successo con il self-publishing, Giuseppe Granieri qui

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