Non si arresta la volatilità sul Ftse Mib
Ancora un ribasso per il nostro indice principale. Rimbalza Prysmian, mentre crollano Telecom e Campari. Male anche Azimut ed i titoli bancari.
Da tempo ormai continuo a far notare l’anomalia della nostra Borsa, oggi era giorno di vendite, e su Piazza Affari sono state copiose, mentre il resto d’Europa ha visto prevalere gli acquisti.
Ed allora ecco che l’indice principale della Borsa di Francoforte, il Dax30 ha stabilito il proprio massimo storico terminando a quota 9.754,43 punti.
Dagli Usa il dato macro più atteso ha deluso le aspettative, le vendite al dettaglio, infatti, sono aumentate soltanto dello 0,1% quando il consenso era per un +0,3% occorre però ricordare che il dato di marzo è stato rivisto al rialzo (da +1,2% a +1,5%).
Ma torniamo al nostro Ftse Mib (-1,11%) per commentare una seduta che fin dalle prime battute si era capito come sarebbe andata. Il massimo di giornata, infatti è stato toccato sei minuti dopo l’apertura, quando il nostro indice principale ha superato quota 21.600 punti, da lì una discesa continua, la chiusura non è avvenuta sul minimo di giornata in quanto negli ultimissimi minuti sono arrivati un po’ di acquisti.
Al momento, però, il mese di maggio non sta regalando soddisfazioni ai nostri investitori, oggi a farne le spese è toccato a Telecom Italia (-5,19%) dopo una trimestrale che ha largamente deluso ed allora si è abbandonata anche quota 0,9 euro.
Stessa sorte per Campari (-3,79%) la cui trimestrale è stata penalizzata dalla forza dell’euro e dalla Pasqua “ritardata”.
Continua a scendere poi Fiat (-2,88%), non ha tenuto quota 7,5 euro, come sembrava ed allora la soglia più probabile ora appare il livello dei 7 euro che risulta anche il valore medio dell’ultimo anno, stiamo a vedere.
Ed eccoci al primo titolo del settore bancario, Bper (-2,54%) che continua a scivolare, il comparto ha avuto una giornata negativa, anche se non disastrosa, oltre alla popolare emiliana hanno perso più di un punto percentuale: Ubi Banca (-1,77%), Banco Popolare (-1,66%), BpM (-1,53%), Intesa (-1,26%) e Unicredit (-1,11%).
Non riesce a frenare la caduta Azimut (-2,49%) che scende sotto la media dell’ultimo anno poco sopra i 20 euro, praticamente sono andati persi tutti i guadagni messi a segno nel primo trimestre dell’anno.
Un altro titolo in evidente fase ribassista è Autogrill (-2,03%) tornato su quota 6,5 euro sotto la media delle quotazioni dell’ultimo anno.
Soltanto quattro i titoli del nostro indice principale che si sono salvati dalle vendite nell’odierna seduta.
E’ arrivato il rimbalzo per Prysmian (+3,00%) dopo i crolli dei giorni scorsi, ovviamente ora necessitano conferme.
Continua invece senza intoppi il trend rialzista di Stmicroelectronics (+0,85%) lanciato verso i massimi relativi dello scorso anno.
Ed infine non si schioda la fase laterale di Tod’s (+0,30%) e mette a segno il quarto rialzo di fila Luxottica (+0,02%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro