Magazine Maternità

Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Giovedì sera, alle sei e qualcosa del pomeriggio più caldo degli ultimi mesi, tutto era pronto.
Navigatore, telepass, biglietti (soprattutto i biglietti), occhiali sole-vista, occhiali solo-vista, fotocamera, soldi in contanti che di solito non ho mai.
Alle sette sono andata a prendere l'amica con cui sarei andata al concerto.
E qui apro una parentesi.
Ci siamo conosciute perchè le nostre mamme sono amiche da una dozzina d'anni. Frequentava il mio stesso liceo. Siamo state vicine di casa per tre anni. E mi domando perchè non ci siamo mai frequentate sul serio, perchè mi è proprio simpatica. Chiusa la parentesi. Fa un caldo boia, abbiate pazienza ma temo che salterò spesso di palo in frasca per scrivere queste righe.
Insomma, sono andata a prenderla, abbiamo imboccato l'autostrada, siamo arrivate a Verona Sud. Erano le otto meno venti, come da manuale.
E fin qui tutto bene.
Ma appena oltrepassato il casello... Tutto bloccato.
Era da quando vivevo a Palermo che non vedevo tante auto l'una sull'altra. Fate conto che la mia scuola distava tre chilometri da casa, e ci si metteva un'ora abbondante a raggiungerla. Avremmo fatto prima ad andare a piedi. Ma sto cambiando argomento, Pimpa! Un po' di concentrazione, suvvia.
Memore delle manovre e dell'abilità al volante del mio Babbo quando m accompagnava a scuola, sono riuscita a farmi spazio tra le auto, attirando le maledizioni di una mezza dozzina di SUV. Ho già detto che detesto i SUV, in particolare quelli bianchi? Ecco, #sapevatelo.
Ma non avevamo fatto i conti con i posti di blocco di vigili e polizia stradale, posti (per l'appunto) all'ingresso di tutte le tangenziali e strade principali.
Ci siamo fermate accanto a una smart bianca guidata da un giovanotto ben pettinato, che stava chiedendo informazioni a una vigilessa che sembrava uscita dalle fantasie di Hugh Hefner. Alta, con una coda di cavallo lunga fino a metà schiena che spuntava dal casco. Quando la smart se n'è andata, non ho fatto in tempo a chiedere "per l'Arena?" che lei ha detto "Tiziano Ferro? Seguite quell'auto, ci sta andando anche lui!"
E così finalmente ho potuto pronunciare le parole "seguiamo quell'auto!"
Tra navigatore, indicazioni vigilesche e un po' di culo abbiamo raggiunto il parcheggio Cittadella, che io non conoscevo: finora avevo sempre parcheggiato a quello Arena, ma questo è molto più bellino e colorato, coi posti auto numerati a prova di deficiente smemorato.
Per vostra informazione, perchè io l'ho scoperto troppo tardi, i posti auto di questi parcheggi sono prenotabili online.
Ci siamo dirette al Mc Donald's: abbiamo iniziato a mangiare alle 20:40, e terminato alle 20:52. Il Mc Wrap ha fatto su e giù per il mio stomaco per tutta la notte. Mai più Mc, fino alla prossima volta.
Alle 21 precise eravamo sedute ai nostri posti.
E il resto... E' stupore.
Uno spettacolo fantastico. Ha cantato anche meglio rispetto al 2009, sarà che i romani sapevano il fatto loro e l'acustica dell'Arena è eccezionale. Tra me e me mi sono detta "si vede e si sente che è innamorato", perchè l'amore migliora ogni cosa.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.
Grazie per la bella serata, cara A.!
E buona festa della mamma, a chi lo è e a chi lo sarà e lo è già nel proprio cuore.

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