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Uno è il senatore Pd Luigi Lusi, tesoriere della Margherita, accusato di aver trasferito quasi 13 milioni di euro sul conto TTT srl dal conto Democrazia è Libertà, la fondazione dell'ex partito Margherita. Ha chiesto di patteggiare ma offrirebbe, secondo il Corriere, meno della metà della somma, 5 milioni. Sempre secondo la stessa fonte, Lusi avrebbe utilizzato questi soldi nel seguente modo:Un milione e 90 mila euro sono stati spesi per l'acquisto di un appartamento di lusso nel centro di Roma, in via Monserrato 24. I 4 milioni e 700 mila euro finiti alla società Paradiso Immobiliare sono invece serviti, almeno in parte, per acquistare una splendida villa a Genzano, ai Castelli Romani. E poi ci sono le operazioni di accredito al conto personale e a quello dello studio legale, i trasferimenti alla società canadese Luigia Ltd, quelli a uno studio di architettura intestati alla moglie. Oltre ai 5 milioni per le imposte.
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ha destato qualche sospetto tra gli stessi iscritti dell'ente di previdenza degli psicologi che proprio sul sito Internet dell'Enpap hanno cominciato a chiedere chiarimenti. [...] il palazzo è stato comprato a un prezzo di 14 mila euro al metro quadro. «La cifra appare molto elevata - scrivono gli iscritti dell'Enpap sul web - considerando l'attuale momento di pesante crisi anche del mercato immobiliare. E ci sono preoccupanti interrogativi visto che si sta parlando di milioni di euro dei nostri depositi e delle nostre pensioni».In più, altro aspetto strano, la proprietà sembrerebbe, secondo quanto riportato, ceduta all'immobiliare del senatore sulla parola, infatti:
sempre secondo la ricostruzione del Tg La7 - il senatore non tira fuori nemmeno un euro di tasca sua: la proprietà del palazzo gli viene trasferita sulla parola. E paga la prima tranche da 5 milioni di euro il 3 febbraio 2011, due giorni dopo averne incassati 7 dall'ente degli psicologi.Come detto, situazioni molto differenti. Nel primo caso ci sarebbe una sottrazione di fondi mentre nel secondo solo delle perplessità, soprattutto legate al ruolo pubblico che ha un uomo politico e senatore. Nel complesso, entrambe, anche se in misura diversa, non gettano buona luce sugli uomini politici italiani. Mostrano anche come l'afflato ideale, se mai c'è stato, è piuttosto ridotto, per non dire scomparso. Da ultimo mi chiedo: è responsabilità dei partiti una scelta non felice dei candidati? Oppure vi è un margine di imponderabilità inconoscibile? Nel secondo caso sarebbe bene chiedere ai propri deputati e senatori la massima trasparenza su tutte le situazioni.