Il senso del distacco è il presupposto essenziale per esercitare il sense of humour nella vita quotidiana.
Credo sia stato Luigi Pirandello il primo ad analizzare con acume la natura dell’umorismo, inteso sostanzalmente come visione malinconica della realtà, prospettiva di vita fondata essenzialmente sul disincanto, riflessione profonda sul paradossi dell’esistenza.
Il genio del drammaturgo siciliano forse non è stato ancora compiutamente esplorato, ma le sue intuizioni sono sovrastanti su tutti gli altri tentativi d’interpretazione occidentale di questo fenomeno culturale inteso nel senso più ampio
Solo chi ha acquisito, in una certa misura, l’allontanamento dalle illusioni temporali, può essere in grado di cogliere la leggerezza e la vanità dell’esistenza, oltre gli aspetti più appariscenti, caduchi ed evanescenti della quotidianità, per una dimensione più saggia, equilibrata e sorridente dei rapporti umani.
Se non fossimo presuntuosi e ignoranti, schiavi del narcisismo più grossolano, indotto dalla civilizzazione (industriale e post industriale), ci accorgeremmo del valore insostituibile dello humour, sempre più raro nell’epoca del laicismo, della logica razionalista, dello scientismo supponente, del positivismo becero e distruttivo.
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