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Senti, senti piovesina…

Creato il 31 agosto 2012 da Unarosaverde

Piove, piove, la gatta non si muove, si spegna la candela, si dice: buonasera! Su le soglie del bosco non odo
parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Piove. È silenzio, poi che la stessa pioggia fa rumore, ma con tranquillità. Scende la pioggia ma che fa. Piove da un’ora soltanto, ma il bimbo pensa che già piove da tanto, da tanto, sopra la grande città. Tanto calma è la pioggia che si scioglie nell’aria (non pare neppure di nuvole) che sembra non sia pioggia, ma un sussurrare che di se stesso, sussurrando, s’oblia. Gocce di pioggia su di me E il vento d’autunno Soffia sopra la città Dove se ne andrà? Non dimenticare Questa pioggia buona e felice sul tuo volto felice Su questa città felice Questa pioggia sul mare Sull’arsenale Sul battello d’Ouessant. La pioggia è caduta tutto un giorno. Oh, vieni tra gli alberi madidi. Le foglie giacciono fitte sul viale Dei ricordi. Piove, piove sulle foglie morte e sulle rive lava tutto quello che ci spaventava. Piove su noi, piove su noi. Piove sui nuovi epistèmi del primate a due piedi, sull’uomo indiato, sul cielo, ottimizzato, sul ceffo dei teologi in tuta o paludati, piove sul progresso della contestazione, piove sui works in regress, piove sui cipressi malati del cimitero, sgocciola sulla pubblica opinione. Che picchia argentina Sui tegoli vecchi Del tetto, sui bruscoli secchi Dell’ orto. Piove sui tetti e sui muri, piove sul lungo viale, piove sugli alberi oscuri con ritmo triste e uguale; piove; e lo scroscio si sente giungere dalle vetrate, che versano lacrime lente come fanciulle imbronciate. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui mirti. E piovve a catinelle. Poi fra il cantare delle raganelle guizzò sui campi un raggio lungo e giallo. Piove, piove. Caccia la paura fino a dove muore; anche l’abitudine al dolore scivola via, malinconia. Piove; e laggiù sulla via e in ogni casa, già invade l’intima malinconia di quella pioggia che cade. Dopo la pioggia viene il sereno brilla in cielo l’arcobaleno.


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