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Sento i pollici che prudono [cit. di cit.]

Creato il 24 febbraio 2014 da Annalife @Annalisa
the competition

uno dei migliori illustratori di fiabe

Come ho già pensato (e scritto) pare brutto parlare male di chi concorre con te a qualunque premio.
Come se Petrarca, davanti alla Commedia di Dante, avesse detto: “ah, sì, vabbè, piace, ma le mie poesie son più belle; non capisco che succede a ‘sti ignoranti che preferiscono l’Alighieri a me”.
Ora, toglietevi dall’idea che io mi stia paragonando a Petrarca.
Soprattutto perché, invece di Dante, io vedo in giro Aldo, Giovanni e Giacomo (“…io sono il grande Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Istar, della terra desolata di Cfinir, uno degli ultimi sette saggi: Puvvurur, Ganer, Astafanirghecusar, Usust e Ghanir…”).
Però, per ora, sto zitta.
Dopo un inizio soddisfacente, il mio libro (“Una furtiva lacrima”) sta scivolando oltre il ventesimo posto. E io lo guardo scivolare con soddisfazione.
Non scherzo, eh.
Non sono come quella volpe là.
E’ solo che mi prudono i pollici e tutte le altre dita, qui sulla tastiera, ma per ora devo tacere (vedi prima riga).
Per ora, segnalo soltanto che non ci dobbiamo scandalizzare se in politica vige il voto di scambio: quando mi arrivano due messaggi da BigJump, e tutti e due sono della stessa persona, ormai so che: 1) il primo è l’avviso che la persona mi ha votato; 2) il secondo è un messaggio diretto della persona che mi dice: io ti ho votato, vieni a votarmi tu.
Vabbè, ne riparliamo dopo metà marzo.
Vado a votare la storia di Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Istar, della terra desolata di Cfinir.

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