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Senza equità la manovra non va!

Creato il 06 dicembre 2011 da Pdarcore
Senza equità la manovra non va!Niente da fare, è passato un giorno e dopo aver letto e riletto nel dettaglio i provvedimenti, i Cabasisi (come li chiamerebbe Camilleri) girano vorticosamente, anzi, fumano proprio.
Non c'è la si fa proprio a rintracciare una sostanziale equità nella manovra Monti.
Come si può definire equo un intervento sulle pensioni che mette sullo stesso piano chi lavora in fonderia e chi siede dietro ad una scrivania? Chi ha iniziato a lavorare a 15 anni spaccandosi la schiena e a chi ha iniziato dopo i 20 al calduccio nel proprio ufficio?
Si dice che gli uomini andranno tutti (tutti, indistintamente!) in pensione con 42 anni di contributi (e facciamo finta che vada bene), solo che poi per ogni anno che manca per arrivare all'età anagrafica di 66 anni, c'è un decurtamento pensionistico del 3% per anno mancante. Ciò vuol dire che un manovale che ha iniziato a lavorare a 15 anni al freddo e al gelo e oggi, dopo 42 anni di catena di montaggio e 57 anni di età, volesse andare in pensione, mancandone 9 all'età anagrafica di 66, può andare certo in pensione, ma vedendosela decurtata di circa il 30% (3x9 = 27). Poi, se vuole, può continuare a spaccarsi la schiena (o ciò che ne resta) in fonderia per altri 9 anni, solo che da oggi parte anche per lui il metodo contributivo e la sua pensione sarà maggiormente rosicchiata.
Ma lasciando stare i pensionandi, come se la passano i pensionati?
Per tutti quelli che guadagnano da 1000 euro in su (dei ricconi, non c'è che dire...) viene bloccata la rivalutazione per i prossimi due anni al tasso di inflazione. Dato che questo tasso è circa al 3%, vuol dire che questo pensionato a 1000 euro, perde circa 30 euro al mese, 350 all'anno, 700 euro in due anni. Ognuno aggiunga l'imprecazione o la parolaccia più appropriata.
 
Si dice: sì, ma stavolta pagano anche i furbi, dato che vengono tassati di un ulteriore 1,5% i capitali esportati illegalmente all'estero e che sono rientrati avendo ricevuto la grazia tremontiana di una tassazione al 5%. Allora, o si decide che ciò che è stato già tassato mediante un patto tra lo stato e gli evasori (che sono stati i primi a tradire il patto fiscale originario...) non è più tassabile, oppure, se si decide che è ulteriormente tassabile, allora perchè limitarsi all'1,5% e non andare oltre, molto oltre, dato che la tassazione, se quei capitali fossero rimasti in Italia, sarebbe stata del 30 o più per cento?
 
E l'ICI, la tassa sulla casa, perchè viene reintrodotta e aumentata all'inverosimile e indistintamente per tutti? Non era stato proprio il governo Prodi, un governo di centrosinistra, ad eliminare l'ICI sulle prime case con un valore non superiore a 400 mila euro? Perchè allora non reintrodurla solo da una soglia in su e, solo sopra quella soglia tirare la stangata? E se sacrifici devono essere e devono esserlo per tutti, perchè ancora una volta vengono esentati dal pagamento dell'ICI i circa 30.000 immobili commerciali (non quelli in cui si professa il culto, ma immobili commerciali che fatturano) di proprietà della Chiesa Cattolica, che da soli porterebbero nelle casse dello stato 1 miliardo di euro all'anno (l'equivalente del blocco delle rivalutazioni delle pensioni)? Cos'è, un'esenzione divina?
 
E come mai, visto che il Pdl non lo vuole, viene tolto l'aumento IRPEF ai redditi superiori ai 70.000 euro ma si dà facoltà alle Regioni di aumentare "per tutti" l'aliquota IRPEF regionale? Non vuol dire che ciò che non pagheranno i benestanti lo pagheranno tutti? Questo forse è il più esilarante esempio di equità al contrario.
 
E l'ulteriore aumento dell'IVA del 2%, non è una misura di aumento indiscriminato che colpisce prima di tutto e soprattutto il consumatore al dettaglio, dato che su di esso scaricano (e amplificano) i costi le aziende?
 
E che cavolo vuol dire non mettere una patrimoniale secca sulle ricchezze, ma introdurre una serie di ulteriori gabelle sui prodotti finanziari (assicurazioni, fondi, conto corrente) derivanti dai risparmi dei comuni mortali?
 
No, non ci siamo proprio, questa manovra è iniqua, fortemente iniqua, incredibilmente iniqua!
Lo dicono anche il Segretario del Partito Democratico, il giornale del Partito Democratico, il Responsabile Economico del Partito Democratico.
 
Attendiamo con ansia di vedere come si muoveranno e pensiamo cosa avrebbero detto e cosa avremmo detto tutti noi se queste stesse misure fossero state prese dal governo precedente.

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