Senza nessuna pietà di M. Alhaique: “Un thriller cupo e coraggioso”

commento di Antonio Gentile

Summary:

“Un manuale nasconde una doppia vita riscuotendo crediti usurai con metodi violenti, una realtà crudele che lo conduce ad un bivio, dovrà scegliere se restare fedele alla famiglia o cancellare il suo passato fuggendo con una giovane amante”.

Senza nessuna pietà è l’opera prima diretta e sceneggiata dal giovane regista Michele Alhaique, al suo debutto cinematografico, che gli consente di avvalersi di una vetrina internazionale di grande rilievo, “La 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2014” e concorrendo per l’ambitissimo Leone d’Oro “Sezione Orizzonti”, come uno dei film più attesi. M. Alhaique (protagonista in “Che bella giornata” e nelle mini serie RAI “K2” e “Boris”), coadiuvato in fase di scrittura da A. Garello e E. Sceringi, presenta un film dai toni cupi ponendo il suo obiettivo su una Roma all’ombra della legalità, una città in cui la malavita dilaga come uno spettro invisibile, inducendo a scelte sbagliate gli onesti e rispettati cittadini, privilegiando i lavori sporchi come la riscossione dell’usura. Il regista si avvale di un grande Pierfrancesco Favino il quale interpreta il protagonista, “Mimmo”, un manovale apparentemente dal cuore duro ma con la voglia di evadere da un’esistenza obbligata e insoddisfacente che condiziona la sua coscienza.

Mimmo (P. Favino) è un uomo molto stimato da chiunque lo conosca, e svolge con grande passione il suo lavoro di muratore edile, ma conduce una doppia vita dedicando parte del suo tempo al lavoro sporco d’usuraio per conto di suo zio Santilli (Ninetto Davoli), uno strozzino che rispetta come un padre, il compito di Mimmo è quello di rompere le ossa ai creditori. Ma la sua vita subisce una svolta dirompente conoscendo Tania (interpretata da Greta Scarano (fiction tv “Un posto al sole” e “Don Matteo”), una stupenda escort che il Roscio (Claudio Gioè), il suo migliore amico deve presentare a Manuel (Adriano Giannini), cugino e figlio dello zio Santilli, un personaggio viziato e sprezzante di cui Mimmo non gode la minima stima. Un imprevisto vuole che Mimmo e Tania si ritrovano a trascorrere la notte insieme, un incontro-scontro che li induce a scoprire il bisogno reciproco di sentirsi amati, con un desiderio comune, quello di fuggire da una realtà opprimente. Ma per i due è difficile cancellare un passato che ha imposto il suo duro prezzo.

Senza nessuna pietà di M. Alhaique è un film che si è saputo accontentare di un budget molto esiguo, scommettendo l’intera produzione sul giudizio della critica ma soprattutto su quello del pubblico. Favino (coproduttore con “RAI Cinema”, “Lun Gta Film” e “Pko”), ci ha creduto sin dal primo momento mettendosi in gioco e offrendo la sua professionalità per un ruolo fortemente sentito a tal punto da ingrassare di 20 Kg per interpretare Mimmo, un goffo muratore contrapposto a Tania giovane e piacente, entrambi con il desiderio di lasciarsi alle spalle una vita frustrante e piena d’errori, entrambi con la voglia di scappare via. Lo stesso Alhaique è riuscito a muovere con grande efficacia la macchina da presa intorno ai due personaggi, non tralasciando alcun dettaglio sulla scena e puntando ad emozioni molto forti. Nel corso di un’ intervista rivela: “serviva un attore che avesse avuto il coraggio di abbandonarsi al personaggio mente e corpo”. Tra gli interpreti figura la nota attrice Iris Peynado.

Senza nessuna pietà di M. Alhaique prodotto in Italia nel 2014, e distribuito da BIM, parteciperà inoltre all’ambito “Toronto International Film Festival” che si terrà tra il 4 e il 14 Settembre nella grande città canadese per la sezione “Discovery”, aspettandoci nelle sale italiane dal prossimo 11 Settembre. “Una nuova vita ti costringe sempre a fare i conti con la vecchia”.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net