Non so cosa dire. Come François Truffaut, che ho visto in un’intervista su Rai Storia, unico canale vedibile nella "generosa offerta" della tv digitale.
Truffaut diceva che, non avendo avuto un’istruzione classica, non amava molto parlare in pubblico delle sue idee perché, per esempio, quelli che gli potevano sembrare una brillante intuizione, o un importante concetto filosofico, probabilmente erano già stati esposti da qualche pensatore greco duemila anni prima o, in tempi più recenti, da qualche altro erudito moderno.
Questa affermazione già lo pone, almeno secondo me, su di un piano superiore alla maggior parte dell’umanità e me lo fa sentire così affine.
No, non oserei mai immaginarmi accanto a un maestro al quale tutti dovrebbero solo inchinarsi, ma lo sento affine per il suo atteggiamento verso la cultura cosiddetta alta. Anch’io non ho avuto un’educazione classica e non so se rammaricarmene, non so cosa sia un complemento oggetto, non ho idea di come fare un’analisi grammaticale, ma penso che le idee siano qualcosa di universale, un patrimonio comune, analisi grammaticale o meno.
Malgrado tutto ho espresso molte idee, forse troppe, magari banali, spesso inutili. Forse ho fatto male, oggi è meglio lasciar perdere, come è possibile combattere una cialtroneria così diffusa e imperante? Non vado più alle riunioni di condominio per non dover ascoltare le castronerie di quattro bifolchi atteggiati, e nemmeno alle assemblee di classe, nelle quali sembra che i genitori facciano a gara per apparire più stupidi dei figli. Sono stufo di inseguire la merda del diavolo solo per poter dare una vita decente ai miei figli, stufo di vedere un paese ridotto così, preoccupato per quale vita si prospetterà alle prossime generazioni.
Davvero non so più cosa dire.
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