Senza tecnici buoni il calcio muore

MILANO. Oggi parliamo di allenatori perché sono loro gli artigiani del calcio. Un lavoro approfondito e ragionato fa capire ai nostri lettori che chi deve costruire le squadre della nostra serie A non ha più voglia di farlo e, appena può, emigra. Una vera diaspora che ha eccezionali punte di lontananza in gente come Marcello Lippi che è diventato un nuovo Marco Polo del pallone in Cina. In questo mio filo di nota c’è solo una considerazione ulteriore da fare. E la Federazione Italiana Giuoco Calcio cosa fa? Niente, assolutamente niente. Il nostro campionato diventa sempre più brutto e raggrinzito nelle sue idee e nei suoi schemi e modelli di squadra senza che una vera nuova leva, a parte Stramaccioni, nasca a sostituire la vecchia. Il motivo è semplice: il mondo degli allenatori è strano e governato dal potere di alcuni procuratori (molto simile questo mondo a quello dei calciatori) e anche dall’ormai normalità che vuole i meglio dei nostri docenti da panchina fuori dai patrii confini. E’ un vero allarme sportivo che chi ama il calcio, come noi, non può non considerare. Perchè se continuiamo così muoriamo per mancanza di idee, non solo per mancanza di talento.