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Senza Trucco

Creato il 18 febbraio 2013 da Se4 @londonse4
Marcus Gheeraerts the Younger, Portrait of Elizabeth I  (c. 1595). Courtesy of Elizabethan Gardens of North Carolina.

Marcus Gheeraerts the Younger, Portrait of Elizabeth I (c. 1595). Courtesy of Elizabethan Gardens of North Carolina.

l ritratti di Elisabetta I d’Inghilterra sono affascinanti, in quanto mostrano l’evolversi dall’elaborazione di elementi somiglianti e il più possibile naturali, ad un immaginario complesso, tripudio di simboli iconografici che trasformano il ritratto in un messaggio di potere. Gli oggetti simbolici, che ai posteri sembrano semplicemente un tappeto decorativo, ma il cui messaggio non poteva passare inosservato ai contemporanei dei ritratti, sono rose, libri di preghiera, globi, corone, spade e colonne, lune e perle. Si allude, tramite l’apparato altamente decorativo, alla monarchia, all’impero, al sovrano come capo politico e religioso, alla purezza e maestà della Virgin Queen. L’effigie della regina divenne oggetto di devozione e venerazione, un culto dell’immagine creato per sostenere l’ordine pubblico per rimpiazzare certe manifestazioni esteriori della religione pre-Riforma, dove immagini sacre accompagnavano, processioni e cerimonie.  Un proclama era stato emanato per il controllo delle immagini della sovrana. Tutti i ritratti non fedeli o offensivi dovevano essere distrutti e solo quelli approvati dal Queen’s Sergeant Painter potevano essere messi in circolazione.
Fa dunque scalpore, in questi giorni, l’avvenuta identificazione di un ritratto di Elisabetta I, ormai sessantenne, ad opera di un rinomato artista della corte Tudor, Marcus Gheeraerts il Giovane. Nativo di Bruges, ma venuto in Inghilterra da bambino, al seguito del padre, anch’esso pittore, Marcus Gheeraerts fu introdotto e protetto a corte da Sir Henry Lee of Ditchley, responsabile di uno dei ritratti più celebri di Elisabetta I, ora alla National Portrait Gallery.
Gheeraerts fu artista di successo, che seppe fondere precisione fiamminga a languore poetico, realismo borghese a fantasie aristocratiche, e rimase in auge, anche dopo la morte della regina. Il “nuovo” ritratto, di proprietà degli Elizabethan Gardens (North Carolina) e ora in mostra alla Folger Shakespeare Library di Washington DC, è unico nel suo genere, in quanto mostra la sovrana risplendente di gloria e gioielli, ma con il volto struccato, segnato da rughe e occhiaie. Nessun espediente per far apparire il volto di Elisabetta I giovane e levigato. Piuttosto, la volontà di trasmettere un senso di compostezza e grazia, al di là degli insulti del tempo.
Il raro dipinto di Gheeraerts, probabilmente realizzato intorno al 1590, fu acquistato negli anni Cinquanta dagli Elizabethan Gardens a Manteo, Carolina del Nord, per $ 3,000. Appeso in portineria dei Giardini, il dipinto è stato restaurato e autenticato solo due anni fa. L’opera rimarrà in mostra alla Folger Library nell’ambito della rassegna “Nobility and Newcomers in Renaissance Ireland“  fino al 19 maggio.



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