Buona sera a tutti,
stasera non ho particolare voglia di uscire. Mi sono sparato quindi un po’ di aggiornamenti dal sito di Matt Cutts (responsabile della qualità dei siti web e spam su Google.com), dove ogni tanto vado a leggermi news e menate sul SEO. In particolare mi ha colpito l'articolo sul calo di pagerank, che mi ha spinto ad approfondire la questione passando al video seguente:
Non è tanto ciò che dice Matt Cutts in merito al particolare portale che è stato penalizzato, quanto il fatto che se nel 2011 (data pubblicazione video) uno dei boss di Google parla ancora di pagerank, e ne parla come qualcosa di "funzionante e vivo" (anche se con aggiornamenti saltuari) è probabile che questo valore sia ancora attivo nel cuore di Google, capace di indicare ancora qualcosa di utile alla comunità dei webmaster.
Ricordiamo al fine della corretta interpretazione del testo di questo articolo che il pagerank è sempre associato ad una pagina, e non ad un sito. Non a caso si parla di PAGE (pagina) RANK (punteggio). Quando lo si utilizza riferito ad un sito, si intende esclusivamente il punteggio della sua HOMEPAGE, dove di norma si colloca il punteggio più alto di tutta la struttura, e che viene distribuito alle sotto-pagine interne, livello per livello con un decremento di 1 punto.
Un esempio di una delle distribuzioni più classiche del Pagerank è la seguente:
Homepage (PR4)
Chi siamo (PR3)
Il Team (PR2)
Ma cosa indica esattamente il pagerank?
Sembra non sia dato sapere.
L'esempio citato nel video sulla questione "vendita dei links" (che genera penalizzazione) sembra descrivere il pagerank come un indicatore di qualità del sito. Se fosse così allora i siti dovrebbero partire da un bel PR6 quando nascono, e poi perdere valore o acquisirne in base alla bontà della gestione che ne viene fatta. Perché far partire i nuovi siti da 0, quando 0 può facilmente essere il valore di un sito "ok" ma penalizzato per violazione delle linee guida di qualità espresse da Google?
Tra l'altro un sito può comunque avere PR basso ma essere molto visibile per chiavi competitive, come sottolineato anche qui:
http://www.webmaster-republic.it/108/google-dice-addio-al-page-rank-seo-e-webmaster-avvertiti/.
Il fatto che Matt Cutts dica che tale valore viene aggiornano 3 o 4 volte l'anno per ciascun sito (per evitare che i webmaster vadano in fissa per questo indicatore), sembra sottolinearne l'importanza.
Cosa fare dunque del pagerank nell'attività di ottimizzazione del proprio sito web?
Quello che posso dire è che fino ad oggi ho seguito campagne SEO sviluppate partendo da siti con PR da 1 a 3, e oserei dire, con buon successo, anche per chiavi estremamente competitive, basando il raggiungimento dei risultati sulla qualità della materia prima (è inutile pensare di indicizzare un sito web di bassa qualità dei contenuti, soprattutto perché si rischia di portare visitatori a sbattere contro un muro e rimbalzare indietro).
Questo in barba a chi dice che per far crescere un sito servono necessariamente links autorevoli e che l'autorevolezza è espressa dal pagerank.
Eppure risultati eccellenti sono stati fatti su siti che attualmente portano in spalla un leggero PR2.
Se fossimo a scuola, 1-3 su una scala che va da 0 a 10 significherebbe pienamente insufficiente.
A questo punto siti come Repubblica o Il fatto quotidiano (le due testate più lette in Italia) avrebbero una banale sufficienza con un PR6, mentre un portale di gioco online come SNAI, avrebbe una misera insufficienza da 5, quando invece mostra la sua potenza avendo in prima pagina contenuti scarsamente ottimizzati e presenti in tutte le SERP per chiavi estremamente competitive.
Dunque a cosa serve il pagerank di un sito?
Se consideriamo che è sufficiente che un sito nuovo possa passare da PR0 a PR3 acquisendo un solo link da un sito con PR3 pure avendo anzianità bassissima (test eseguito personalmente), a cosa può servire il pagerank?
La risposta è "sembrerebbe proprio a nulla".
L'algoritmo travisato
Qui di seguito il geroglifico da cui parte tutto questo casino.
Dove:
- PR[A] è il valore di PageRank della pagina A che vogliamo calcolare.
- N è il numero totale di pagine note.
- n è il numero di pagine che contengono almeno un link verso A. Pk rappresenta ognuna di tali pagine.
- PR[Pk] sono i valori di PageRank di ogni pagina Pk.
- C[Pk] sono il numero complessivo di link contenuti nella pagina che offre il link.
d (damping factor) è un fattore deciso da Google e che nella documentazione originale assume valore 0,85. Può essere aggiustato da Google per decidere la percentuale di PageRank che deve transitare da una pagina all'altra e il valore di PageRank minimo attribuito ad ogni pagina in archivio.
Chi ha avuto già modo di approfondire in passato, sa che questa qui sopra è la funzione che assegna il pagerank ad un sito in funzione del valore dei link in entrata e dell'anzianità dei link. Tale immagine si trova pubblicata nella pagina Pagerank su Wikipedia.
Anche se non siete dei matematici, noterete sotto di essa la frase "Dalla formula si nota quindi che all'aumentare del numero di link complessivi dei siti che puntano ad A il PageRank aumenta."
Purtroppo, già da 7 anni, basta provare a creare una rete di link tra alcuni siti web di PR noto, per scoprire che non è assolutamente così. Un sito può ricevere 100 links da siti di PR 1-2 e assestarsi in modo solido su un PR2.
Considerazioni finali
Chiudo questo articolo non avendo raggiunto alcuna indicazione utile a comprendere il profondo valore del pagerank. Ho visto siti penalizzati da un giorno all'altro che non perdono il proprio PR neanche di un punto, pur essendo spariti dalle SERP per tutte le chiavi indicizzate.
Dunque sembra non essere un valore di grande aiuto nella scelta qualitativa di un sito o di un altro.
Eppure non si capisce perché, tutti si attaccano a questo valore. Sarà la conseguenza psicologica di fatto di doversi muovere "al buio" in un settore in cui si vede solo la punta dell'iceberg?
Una piccola "lucina nel buio" che sembra indicare la giusta via di uscita?
O un'obsoleta lanterna, ricordo di un web molto meno complicato dell'attuale, e che difficilmente si riesce a mandare in pensione per l'affetto che gli è stato rivolto in passato?
Non scordiamo che il Pagerank è stato l'algoritmo numero zero, quello che ha dato vita a Google, quello costato 750 mila dollari, quello brevettato, quello che è stato alla base del successo del marchio.
Ai passeri l'ardua sentenza...
Fonte originale: Informazione e news.