Ebbene sì, oggi vi confesserò un mio terribile segreto: ho imparato a mangiare seppie e calamari praticamente in questo ultimo anno.
Lo so, è orribile, mi sono persa una delle cose più buone del mondo per ben 26 anni della mia vita. Ora invece mi piacciono un sacco!!
Sono cambiati tanto i miei gusti negli ultimi anni. Un po’ perché il blog mi ha fatta trovare in situazioni in cui sono stata costretta a mangiare certe pietanze che non avrei mai voluto mangiare in vita (vedi cervo) e, quindi, mi ha fatto scoprire dei sapori eccezionali (mi spiace per Bambi ma fossi ricca mangerei bistecche di cervo tutti i giorni), un po’ perché, mi è successo tante volte, sono vittima (felice) di alcune strane “epifanie” sensoriali. Mi spiego meglio, prendendo come esempio quello dei calamari.Non li ho mai mangiati, e mi rifiutavo di mangiarli. poi un bel giorno, un anno fa circa, mentre mi godevo il sole di Minorca, ho sentito un profumino di calamari fritti pazzesco… Ho guardato futurosposo e gli ho detto: «Ma sai che ho un’incredibile voglia di calamari fritti??», suscitando in lui uno shock non indifferente. Così siamo andati al supermercato e ne abbiamo presi una confezione gigante che ci siamo letteralmente sbafati la sera stessa!
(lo so, freschi erano un’altra cosa, ma costavano un occhio). Da quel giorno mi sono innamorata di calamari e seppie. Quindi quando ieri mi sono trovata davanti questo piattino preparato da papà ho fatto i salti di gioia!! E, ve lo dico, è più difficile a dirsi che a farsi.Faccio infine una menzione speciale all’olio Terre Rosse della Azienda Hispellum di Spello (PG) che trovo veramente eccezionale. Io non sono una grande intenditrice di oli, ma vi posso assicurare che il suo sapore è davvero unico. È un olio extra vergine di oliva Monocultivar Moraiolo, per chi se ne intende. Io so solo che lo sto centellinando perché è così buono che ho paura di finirlo troppo presto! È incredibilmente in grado di esaltare i sapori e aggiungere alle vellutate e alle creme un sapore deciso ma che non sovrasta. Ve lo dico con il cuore, senza bisogno di fare marchette: provatelo. Il proprietario di Hispellum, Mario Ciampetti, lo sa bene. Quando ha chiesto se poteva mandarmi un campione di olio io gli ho risposto: «Nessun problema, ma sappia che se non mi piace non ne parlo. Accetta il compromesso?», e lui ha replicato: «Va benissimo, io credo nel mio prodotto». Aveva ragione, non aveva davvero nulla da temere… Il suo olio è a dir poco perfetto.
Ps: A Spello dal 22 al 24 novembre, ci sarà la L’ORO DI SPELLO – Festa dell’Olivo e Sagra della Bruschetta, approfittatene, Spello è anche bella!
Ingredienti (per 4 persone):
- 800g di ceci precotti
- 700g di seppie pulite (senza tentacoli)
- un filo di olio Terre Rosse
- olio di oliva
- sale
- 1 rametto di rosmarino
- 2 ciuffetti cerfoglio
- 4 foglie di salvia
- pepe qb
- 2 spicchi d’aglio
- 1/4 cipolla bianca
- 2 bicchieri d’acqua
- 4 fette di pane nero ai cereali
Preparazione: In una padella, far soffriggere uno spicchio d’aglio e la cipolla con un filo d’olio. Buttare in padella i ceci con 2 bicchieri d’acqua, il sale, tutti gli aromi (un solo ciuffetto di cerfoglio) e far cuocere per 5 minuti circa. Passare tutto al frullatore (togliendo prima l’aglio, se vi risulta pesante) finché gli ingredienti diventano una crema. Rimettere la crema sul fuoco, aggiustare di sale se necessario, aggiungere il pepe e far restringere.
Tritare un altro ciuffetto di cerfoglio. Tagliare a listarelle le seppie. Dividere l’aglio a metà e togliere l’anima. In un’altra padella, far soffriggere l’aglio con un filo d’olio, aggiungere le seppie, il sale e il cerfoglio e far saltare il tutto qualche minuto (poco o le seppie diventano gomma).
Nel frattempo, far tostare le fette di pane.
Impiattare facendo un fondo di crema di ceci, appoggiandovi sopra il pane e sopra ancora le seppie. Aggiungere a crudo un filo di olio Terre Rosse.