“L’ennesimo sequestro di un peschereccio mazarese a largo delle coste africane è la dimostrazione che le autorità competenti non fanno abbastanza per tutelare i nostri pescatori che lavorano nelle acque del Mediterraneo”.
Lo afferma il segretario generale della Uil di Trapani Giovanni Angileri, dopo che ieri il peschereccio mazarese Pindaro, con a bordo sette uomini di equipaggio, è stato fermato dalle autorità tunisine secondo le quali l’imbarcazione italiana avrebbe violato le loro acque territoriali.
“Ci tengo a sottolineare – aggiunge – che è fondamentale che le istituzioni lavorino non solo per mettere fine a questo specifico episodio, ma affinché tutti i lavoratori del comparto possano lavorare serenamente, senza mettere a repentaglio la propria libertà. Ai pescatori e alle loro famiglie va, infine, la mia vicinanza e l’augurio che l’imbarcazione venga fatta ripartire al più presto da Sfax”.