di Giacomo Dolzani
Il governo serbo ha presentato una bozza di legge finalizzata sia a consentire la partecipazione di investitori esteri nel settore della difesa, sia a garantire la stabilità e la protezione degli interessi nazionali per quanto riguarda il proprio comparto bellico.
La legge consentirebbe a gruppi stranieri di possedere ingenti quote delle compagnie nazionali operanti nel settore della difesa e nella produzione di armamenti; nella fase di vendita invece, nel caso questa scelta fosse pericolosa per la stabilità del settore o lesiva degli interessi nazionali, l’Esecutivo avrà il diritto di esercitare un controllo sulle operazioni di cessione, in modo che non sia possibile per eventuali speculatori eseguire azioni che mettano a repentaglio la sicurezza nazionale.
La legge è stata presentata alla Camera di Commercio serba, ma per la discussione in parlamento si dovrà attendere il 23 marzo prossimo.
Queste operazioni di dismissione delle compagnie di stato, le quali versano spesso in gravi situazioni di difficoltà economica, e che stanno riguardando molti paesi balcanici, sono parte di quel processo di liberalizzazioni nel settore dell’imprenditoria richieste da Bruxelles come una delle condizioni imprescindibili per l’integrazione di queste nazioni nell’Unione Europea.