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Serbia: la politica ormai tutta nel segno della campagna elettorale
Creato il 21 febbraio 2014 da PasudestDi Marina Szikora
In Serbia ormai e’ piena campagna elettorale. Si presentano le liste, si tengono i comizi elettorali e ci sono anche i primi sondaggi. Uno dei principali aspiranti all’incarico di futuro premier, Aleksandar Vučić, presidente del Partito serbo del progresso afferma che i cittadini della Serbia tra meno di un anno vedranno che il loro paese e’ su una via molto migliore e vicino all’uscita dalla crisi. Vučić ha detto pero’ che non mentira’ a nessuno che sara’ facile, ma si e’ detto convinto che tutti insieme possono lottare per una Serbia normale e decente in cui ogni uomo avra’ la possibilita’ di lavoro. Il vice premier uscente ha rilevato che la lotta alla corruzione e criminalita’ organizzata continuera’, che in questa lotta non ci sono differenze e riguardera’ anche quelli delle file del suo come anche di ogni altro partito. Secondo Vučić e’ molto importante che alle elezioni anticipate del prossimo 16 marzo i cittadini della Serbia si esprimano se vogliono andare coraggiosamente avanti nelle riforme o meno e ha promesso che se il suo partito avra’ la fiducia dei cittadini, si impegnera’ a fin di risanare l’economia serba e istituire uno stato stabile e di diritto.
Quanto ad un sondaggio effettuato dalla TV B92, oltre la meta’ dei cittadini della Serbia, vale a dire il 55,4 per cento ritiene che il migliore sarebbe un governo formato dal Partito serbo del progresso e dal Partito socialista serbo, del premier uscente Ivica Dačić. Il 29 per cento ritiene invece che il migliore sarebbe un governo formato dai progressisti e dalle minoranze mentre ogni decimo intervistato vorrebbe un governo formato dal Partito serbo del progresso in coalizione con il Partito democratico che finora e’ stato il maggiore partito di opposizione. Oltre ai partiti menzionati, sempre secondo questo sondaggio, la soglia elettorale in questo momento la passerebbe ancora il Partito demcoratico serbo di Vojislav Koštunica mentre al limite, con il 4,7 per cento si trovano i Liberaldemocratici di Čedomir Jovanović. C’e’ da notare pero’ che questo sondaggio e’ stato effettuato entro il 9 febbraio e per questo non include il Nuovo partito democratico, il neo partito di Boris Tadić, dimessosi recentemente dal Partito democratico perche’ questo partito e’ stato fondato dopo il sondaggio.
UE: il dialogo tra Belgrado e Priština deve continuare
Nel dialogo tra Belgrado e Priština e’ stato raggiunto un progresso storico relativo alla normalizzazione delle relazioni tra le due parti e adesso e’ di importanza cruciale che questo dialogo prosegua con lo stesso impegno. Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Catherine Ashton al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad una riunione in cui si e’ parlato della collaborazione tra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali e subregionali. L’alto rappresentante dell’Ue che ha svolto e svolge un ruono di mediatore in questo dialogo, ha rilevato che gli stessi premier, Dačić e Thaci hanno illustrato al Consiglio di Sicurezza, nei loro interventi settimana scorsa, quanto sia importante e positivo il lavoro svolto per i loro cittadini, per la stabilita’ dei Balcani Occidentali e per il suo futuro europeo. Ha aggiunto che il dialogo tra Belgrado e Priština e’ stato un processo con risultati concreti che hanno cambiato la vita quotidiana della gente in questa regione.
Secondo Catherine Ashton, il primo accordo sui principi della normalizzazione delle relazioni tra le due parti raggiunto nell’aprile dell’anno scorso e’ stata una svolta nelle loro relazioni. L’attuazione di questo accordo ha incluso le elezioni locali in Kosovo svoltesi con successo e per la prima volta al nord del Kosovo, ha detto Ashton, si e’ trattato anche delle integrazioni di tutte le strutture di sicurezza e giudiziarie nella cornice giuridica del Kosovo. Grazie a questo avanzamento, ha ricordato Ashton, l’Ue ha potuto rispondere con l’inizio dei negoziati di adesione della Serbia all’Ue e con i negoziati sull’Accordo di stabilizzazione e associazione con il Kosovo. Il dialogo nel futuro sara’ sempre piu’ parte del processo di integrazione nell’Ue di entrambe le parti, ha sottolineato l’alto rappresentante dell’Ue concludendo che tranne essere di chiara utilita’ per le due parti in questione, si spera che questo dialogo possa e debba essere una ispirazione per cambiamenti positivi e una motivazione anche in altre parti dei Balcani Occidentali, in particolare per quanto riguarda le attuali vicende in Bosnia ed Erzegovina.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda a Radio Radicale il 20 febbraio
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