Oggi giorno, il lavoro del giornalista consiste principalmente in questo: prendere i comunicati stampa o al massimo i rapporti che riceve e trasformarli in articoli, senza controllare, confrontare, approfondire. È piuttosto avvilente. Il Messaggero Veneto non fa eccezione, anzi. Vi invito a dare un’occhiata a questo particolare lavoro di copincolla, che è uscito qualche giorno fa e non mi va giù. Si celebra la Sereni Orizzonti, una holding privata di residenze per anziani, come successo imprenditoriale ammirato in tutt’Italia.
La Sereni Orizzonti è stata fondata assieme a un altro socio da Massimo Blasoni, Pdl, il più ricco dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, con 677 mila euro di redditi dichiarati nel 2012. Ha comprato Palazzo Pontoni, in via Aquileia, e ha costruito un parcheggio dove c’era un antico giardino. A quanto pare ha recentemente acquisito anche Palazzo Kechler, bellissimo edificio storico che non capisco come faccia a finire nelle mani di un privato (ingenua io). Aggiungo che Blasoni è stato “coinvolto” in Tangentopoli (giovanissimo), patteggiando una condanna.
Conosco una famiglia che ha dovuto mettere un anziano alla Sereni Orizzonti, in attesa che si liberi un posto alla Quiete, pubblica. La retta è di 1800 euro al mese – somma che ovviamente prende tutta la pensione dell’anziano in questione e viene integrata, dato il basso reddito della famiglia, da un aiuto comunale. Questo è un bene per la famiglia, ma un male per noi, perché una parte di quell’aiuto va evidentemente ad arricchire il patrimonio personale del signor Blasoni e degli azionisti della Sereni Orizzonti – ed ecco il successo imprenditoriale! Non sarebbe meglio una gestione solo pubblica, come quella della Quiete, così che l’eccedenza vada tutta investita in altri servizi o restituita ai cittadini?
Rileggetevi l’articolo, che vi dirà come “soprattutto nell’ultimo decennio il settore delle residenze per gli anziani sia stato oggetto di fenomeni tipici della riorganizzazione d’impresa, quali la crescita dimensionale, il potenziamento della presenza delle multinazionali e il forte ricorso a logiche gestionali di profitto”. Logiche gestionali di profitto, e scusate se non esulto anch’io: l’idea di quest’uomo che si arricchisce con le disgrazie altrui, e grazie alle carenze del pubblico, mentre tra l’altro prende anche un lauto stipendio di consigliere regionale e vice-presiede la commissione sulla sanità, fa qualcosa di diverso dal mettermi di buon umore.
(Avrete notato che, proprio mentre critico il lavoro del Messaggero Veneto, uso i suoi articoli per dimostrare quello che dico. Purtroppo non c’è un archivio paragonabile al suo, né un giornale locale che possa fargli concorrenza. Ho pensato a come si potrebbe rimediare, e non mi è venuto ancora in mente niente).