Magazine Cinema
Produzione : Showtime, Netflix, Desert Wolf, Neal Street
Puntate : 8 da 55 minuti cadauna
Ethan Chandler , un americano molto abile con la pistola che campa facendo spettacoli quasi fosse un Buffalo Bill dei poveri, viene avvicinato dalla signora Vanessa Ives assieme al signor Malcolm McMurray, una volta esploratore, ora un po' in là con gli anni ma sempre nel pieno dell'efficienza fisica, per un lavoro facile facile della durata di una sola notte. Servono le sue pistole per andare a recuperare la figlia di McMurray, Mina, tenuta prigioniera contro la sua volontà.
Accanto a loro ci sono anche il maggiordomo Sembene e un giovane dottore, Viktor Frankenstein, che ha l'ossessione di vincere la morte.
Recuperare Mina non è semplice , loro sono attaccati da orde di non umani, vampiri sembra, e il tentativo va a vuoto.
Ethan comunque sposa la causa di Vanessa e Malcolm, ha una storia con una prostituta tubercolotica di nome Brona che decide di concedersi a lui dopo aver fatto sesso con un bel damerino londinese, tal Dorian Gray che seduce anche Ethan e Vanessa in momenti diversi.
Frankenstein è perseguitato dalla prima Creatura a cui è riuscito a dare vita , un mostro che conosce solo desiderio di vendetta e squallore e l'inseguimento di Mina finirà nelle viscere del teatro Grand Guignol, con annessa sorpresa finale....
I Penny Dreadful erano quei romanzacci da poco prezzo ( erano venduti al prezzo di 1 penny) che raccontavano, spesso alla rinfusa, storie di vampiri, licantropi e mostri assortiti con elevato dispiego di particolari truculenti.
La stessa cosa che succedeva in ambito teatrale col Grand Guignol che viveva proprio di omicidi, squartamenti e altre amenità varie con il solo scopo di shockare lo spettatore investendolo , se possibile, di effettacci e secchiate di sangue finto.
La serie tv Penny Dreadful , ideata e sceneggiata interamente da John Logan, al debutto nelle serie televisive dopo una carriera spesa interamente scrivendo per il cinema ( gli ultimi Bond per esempio, ma anche Il gladiatore, The Aviator, Hugo Cabret e Sweeney Todd , tra i numerosi altri), trasporta di peso questo immaginario in una Londra vittoriana ricostruita con grande eleganza e dispiego di mezzi .
Confesso che all'inizio c'è anche un po' di smarrimento: dopo l'ottimo episodio pilota, veramente avvincente, si è un po' storditi dalla comparsa successiva di tutte creature dell'immaginario orrorifico, dai vampiri a Frankenstein e poi ti compare anche un certo Dorian Gray, bello e libertino come prescritto dalle pagine immortali di Oscar Wilde.
Ecco, quando compare il bel damerino inglese mi è quasi sembrato di essere vittima di una supercazzola horror antani come se fosse blinda da parte dello sceneggiatore.
Anche perché , diciamolo, la storia della ricerca ossessiva di Mina che percorre orizzontalmente tutta la serie , evidentemente non è l'interesse principale da parte di chi l'ha scritta, anche perché in fondo viene risolta molto velocemente, quasi con fretta eccessiva.
Quello che conta in Penny Dreadful è la storia pregressa dei vari personaggi in campo, il loro passato ricco di inestricabili misteri e non è un caso che le puntate migliori siano quelle rivolte al passato, quelle nel presente non hanno lo stesso fascino perché prive di una struttura portante solida e avvincente.
Quello che colpisce di questa serie coprodotta tra USA, UK e Irlanda non è tanto il quadro complessivo , quanto la cura per il particolare, l'elevata qualità della ricostruzione storica, le scenografie ricche ma non pacchiane, la fotografia che rende al meglio quell'atmosfera grigia e un po' decadente della Londra vittoriana, una metropoli che non si cura neanche di nascondere il marcio che è nel suo ventre molle.
Un plauso alla sempre più impegnata e impavida Eva Green: le è toccato in sorte il personaggio più ambiguo e affascinante di tutta la serie a cui lei si immola anima e soprattutto corpo.
Passa con grande disinvoltura dalla sensualità che tutti ( o quasi) le riconosciamo per via delle sue curve generose a un aspetto di ossuta sofferenza , quando imbruttita e smagrita mostra i sintomi della possessione ( un 'altra delle puntate cardine della serie) e un plauso anche a chi ha pensato di recuperare dall'oblio un fisicamente tostissimo e sempre valido Timothy Dalton ( sembra non essergli passato un anno eppure il tassametro corre ed è arrivato a 70, non è che è lui il vero Dorian Gray e ha un quadro nascosto da qualche parte) oltre a un Josh Hartmett uscito da un po' di tempo dal giro delle grandi produzioni.
Non sarà convincente per come è strutturata, alla fine questa prima stagione è abbastanza interlocutoria per come si limita a farci conoscere i vari personaggi in campo, ma Penny Dreadful è un qualcosa che appaga veramente l'occhio.
Appassionerà a fasi alterne ma è fottutamente bella da vedere.
E per questa prima stagione credo che mi basti e mi avanzi.
Già in lavorazione una seconda stagione da dieci episodi che promette faville.
PERCHE' SI : elevata cura per i particolari, per le scenografie e per le ricostruzioni storiche, ottimo cast, Eva Green su tutti, bella da vedere.
PERCHE' NO : la storia della ricerca di Mina è poco più di un pretesto, interessante più il pregresso dei personaggi che il loro presente, stagione interlocutoria che presenta tutti i personaggi in campo.
( VOTO : 7 + / 10 )
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