Magazine Cinema
Produzione e distribuzione : Octagon Films
Episodi : 3 da 50 minuti cadauno
La storia ( vera ) di Malcolm Webster, infermiere apparentemente ligio al suo dovere, gioviale e dotato di un discreto appeal che sposa in prime nozze Claire andando a vivere con lei in un cottage nella campagna scozzese
Quando lei gli chiede il perché delle sue spese fuori controllo Malcolm non trova di meglio che cominciare a drogarla con una benzodiazepina , le fa firmare una ricca polizza assicurativa e poi organizza un finto incidente stradale in cui lui rimane ferito leggermente e lei muore carbonizzata imprigionata nell'auto.
Dopo qualche anno lo ritroviamo in Nuova Zelanda dove conosce Felicity e la sposa.
Anche qui la storia si ripete , dovrebbero comprare casa insieme ma lui adduce sempre scuse per mettere la sua parte di soldi e quando la situazione comincia ad essere pesante, lui inizia a drogarla con le benzodiazepine e la proposta di una ricca polizza assicurativa sulla vita , fa insospettire lei e i suoi genitori.
Malcolm è costretto a fuggire ingloriosamente.
Passa ancora qualche anno e lui, tornato alla natia Scozia non si fa scrupolo di fingersi leucemico in fin di vita per fare breccia nel cuore della bella Simone.
Ma stavolta la polizia è sulle sue tracce....
Diciamo sempre che la realtà è sempre oltre la più fervida delle immaginazioni e questa miniserie inglese in tre puntate trasmessa di ITV Channel a marzo dell'anno scorso, ne è la prova lampante.
The Widower racconta la storia vera di un novello Barbablù, suadente e a suo modo accattivante con quel fascino un po' viscido dettato da modi estremamente gentili e attenzioni che normalmente gli uomini non prestano verso le loro donne.
E la realtà si situa comunque oltre perché la sceneggiatura della serie scritta da Jeff Pope e Jim Barton narra solo di un minimo delle gesta del vero Malcolm Webster, implicato in molti più fatti criminosi rispetto a quelli trattati in The Widower.
Si parla addirittura di 3 bambini morti di complicanze cardiache sotto le sue cure ad Abu Dhabi ( la religione musulmana vieta qualsiasi esame postmortem) e di relazioni con almeno altre 6 donne oltre a quelle di cui narra nella miniserie.
Se volete sul tizio in questione c'è una ricchissima pagina Wikipedia qui.
E personalmente adoro vedere su schermo questo tipo di storie e poi andare a cercare quello che è realmente accaduto.
Malcolm Webster è un demonio con la faccia d'angelo, uno che ha passato la vita a perfezionare la sua strategia criminosa arrivando a fingere persino di essere sotto trattamento chemioterapico, uno che si è potuto muovere per il mondo sfruttando le pieghe della legge e i difetti di comunicazione tra le polizie dei vari Paesi.
Un tipetto poco raccomandabile a cui dà volto Reece Shearsmith, già istrionico coprotagonista e cosceneggiatore assieme al grandissimo Steve Pemberton di due serie inglesi supercult come Psychoville e Inside No 9.
La regia di Paul Whittington è accorta e riesce a dosare ottimamente la suspense ( da manuale la sequenza in cui porta una semidrogata Felicity sul ciglio di una scogliera ) ma l'impressione è che la miniserie sia riuscita a catturare solo in parte la vera essenza di Webster e l'affinamento negli anni della sua strategia nell'affabulare giovani e piacenti donne senza soverchi problemi economici.
Questo si avverte soprattutto nella gestione della storia con Simone, l'ultima sua conquista, in cui lo vediamo di punto in bianco fingersi malato oncologico terminale , uno scarto abbastanza violento rispetto a quanto fatto in precedenza ma leggendo la sua vera storia si apprende che Simone non è stata la prima con cui si è finto malato di cancro.
Come se avesse fatto le prove generali prima di partire all'assalto della bella Simone,
E fa macchia anche il personaggio del fidanzato di lei, una specie di orso marsicano musone e silenzioso che accetta quasi senza opporre resistenza la convivenza forzata con questo strano malato di tumore.
La qualità della confezione è ottima as usual, ma qui parliamo ormai di uno standard consolidatissimo negli anni e il cast è formato da nomi abbastanza illustri.
La storia raccontata non sarà certo il massimo dell'originalità ( parliamo di argomenti già trattati a partire da Monsieur Verdoux di Chaplin e Landru di Chabrol) ma è condotta con verve , con un ritmo insolitamente alacre per essere una miniserie televisiva e con un intelligente uso della suspense.
Non colpi di scena improvvisi ma una precisa strategia della tensione che aumenta pian piano fino a deflagrare in una ragnatela di bugie e di fughe strategiche di Webster, capace di sgusciare via sempre al momento giusto.
Peccato che duri così poco...
PERCHE' SI : ritratto di un demone con la faccia d'angelo, intelligente uso della suspense, ottimo cast, confezione eccellente ma ormai non è più una sorpresa
PERCHE' NO : la miniserie racconta solo un minimo delle gesta criminali di Webster ( ma fare qualche altra puntata in più, no?), troppo breve, l'impressione è che per esigenze di sintesi non catturi la vera essenza di Webster e l'evoluzione della sua strategia negli anni...
( VOTO : 7 + / 10 )
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