di Riccardo Cotumaccio
Per la Roma, contro l’Udinese, il primo k.o. sembrava già scritto. Del resto, al Friuli i bianconeri non perdevano da più di un anno, Di Natale (che alla Roma ha segnato spesso e volentieri) voleva confermarsi ai soliti livelli e Garcia – privo di Totti e Gervinho – era preparato. A soffrire, non a perdere. Neanche in dieci, neanche contro un’Udinese solida, sulle gambe, decisa. Guidolin – che di partite ne ha vinte, specie di importanti – stavolta si è dovuto arrendere alla Roma schiacciasassi (e record), alla Roma delle nove vittorie consecutive, alla Roma della miglior difesa d’Europa e del miglior attacco in Serie. Alla magica Roma – è il caso di dirlo – targata Garcia e, stavolta, anche Michael Bradley, che in questa Roma poche volte è stato protagonista. Ieri, il suo segno, ha deciso di lasciarlo. E con il suo primo gol stagionale (destro piazzato, da fuori area) ha contribuito al sogno giallorosso, che anche nei momenti di difficoltà sembra non voler cessare mai. La copertina, oggi, la dedichiamo non solo alla capolista, ma anche a lui, l’americano partito così e così e riscattatosi in uno dei pomeriggi più significativi di una Roma che ormai ha spiccato il volo. Bravo Bradley, bravi tutti. Di questi record, di queste partite non sorride solo l’Italia, o solo l’Europa: sorride il calcio. Il calcio di chi vuol sperarci, fino in fondo, in quel traguardo impronunciabile chiamato Scudetto.
NAPOLI-JUVE: “NOI CI SIAMO” - Quel traguardo, però, è roba a tre. E se il Napoli si impone per 2-0 in casa sul Torino, lo stesso fa la Juventus sul Genoa, avversarie toste ma alla portata, sconfitte da due grandi squadre “offuscate” (a detta di Conte) da una Roma in vetta all’Olimpo. Coi granata, al San Paolo, ci pensa Higuain, autore – dal dischetto – della sua prima doppietta personale in Serie A. E se per il Napoli è affar facile prendersi i tre punti, per la Juve è una passeggiata: il Genoa di Gasperini non solo gioca chiudendosi, ma si salva più e più volte solo grazie ai miracoli di un Perin particolarmente in giornata. Prima Vidal dal dischetto, poi Tevez (gran gol il suo) portano la Signora a -5 dalla Roma. Ancora in corsa, insieme al Napoli, per la vetta. E ci mancherebbe altro.
OK INTER E FIORENTINA. DISASTRO MILAN - Con il Verona, a San Siro, l’Inter conferma di esserci. Gioca con quel coraggio e quella sfacciataggine che forse, in passato, era mancata per portare a casa la vittoria. 4-2 è il risultato finale. Se Mazzarri può tirare un sospiro di sollievo, Mandorlini coglie una sconfitta forse esagerata, ma emblematica del suo Verona, a tratti esplosivo, a tratti troppo immaturo. Soffre, invece, la Viola di Montella, al suo terzo incontro in sette giorni. Però lo vince, grazie ad un super Cuadrado, che dopo il vantaggio del Chievo prima trova l’1-1, poi porta in vantaggio i suoi nel secondo tempo, regalando al popolo fiorentino un tris di vittorie difficile da prevedere. Soffre anche il Milan, anche se al contrario di Pizarro e compagni non trova, contro il Parma, la vittoria esterna, che manca ormai dall’inizio del campionato. Sotto di due gol, i rossoneri riescono a pareggiare: ma sullo scadere un bolide di Parolo dalla distanza affossa per l’ennesima volta Allegri, complice di un gioco vuoto, spesso lento e macchinoso.
RIECCO LA LAZIO, FINALMENTE BOLOGNA – Con il Cagliari, all’Olimpico, forse la Lazio supera l’esame più importante: quello coi tifosi. Se Pektovic è contestato, di certo i giocatori non sono accolti nel migliore dei modi, ma dopo un primo tempo scialbo nella ripresa Klose sale in cattedra, porta in vantaggio i biancocelesti e poi si procura il rigore del 2-0 (messo a segno da Candreva). Vince finalmente il Bologna (1-0 sul Livorno) e continua il buon momento della Sampdoria, che vince al Marassi contro l’Atalanta. Che sia il momento della Roma, a nove giornate dall’inizio del campionato, è ormai ovvio. Ciò che invece non lo è, è una classifica ad oggi ben divisa, ma che di giornata in giornata può riservare nuove sorprese. E’ la Serie A, signori. E non può far altro che piacerci.