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Serie A: due opposti a confronto, Venezia e Pistoia

Creato il 09 aprile 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

L’ultima giornata di campionato ha messo a confronto due squadre diametralmente opposte, ovvero l’Umana Reyer Venezia e la Giorgio Tesi Group Pistoia. Lo scontro ha visto la vittoria dei toscani al Taliercio e il contemporaneo aggancio in classifica a quota 22, al nono posto in coabitazione con altre tre squadre, che sarebbe anche il posto dei rimpianti essendo il primo di quelli che non si qualificano ai playoff.

Ma se a questo punto della stagione poter lottare per i playoff rappresenta già un grande risultato per la matricola Pistoia, altrettanto non si può dire per Venezia partita con ben altre ambizioni. La Reyer era stata una delle regine del marcato estivo riuscendo ad assemblare un roster veramente importante che la poneva come una di quelle squadre che poteva lottare per le zone importanti delle due competizioni nazionali. E invece niente di tutto questo (almeno fino ad ora). Nelle prime cinque di campionato, quattro sconfitte, poi l’esonero di Andrea Mazzon e l’arrivo di Zare Markovski, con cui pareva che la rotta si fosse invertita, e invece la sostanza non cambia: in Coppa Italia l’uscita al primo turno contro Brindisi e nel girone di ritorno solo tre vittorie su 11 gare con ben cinque sconfitte di fila a Marzo, peggio dell’inizio della stagione, che stanno compromettendo l’accesso alla postseason. Eppure molti giocatori sono arrivati per cercare di cambiare marcia, ultimo Sasha Vujacic, ma Venezia pare proprio una squadra in difficoltà, che fa fatica a costruire gioco (17 palle perse a partita, prima nella speciale classifica) e pare slegata, con i suoi talenti che non riescono a condurre la squadra ma giocano in maniera a se stante. La delusione più grande è sicuramente Donell Taylor, mai decisivo, fumoso, avulso dal gioco nei momenti importanti di una gara, insomma un altro giocatore rispetto a quello visto a Reggio Emilia; poco meglio ha fatto Andre Smith ma anche lui va a corrente alternata così come Luca Vitali, che pure l’anno scorso di questo periodo faceva faville a Cremona.

Discorso ampiamente diverso per Pistoia: i ragazzi di Moretti sono partiti a rilento, dovendo evidentemente trovare il ritmo al massimo campionato, ma da quando si sono ambientati ed hanno trovato fluidità non si sono più fermati, risalendo la classifica dall’ultimo posto, assicurandosi la salvezza anticipata, e addirittura arrivando a potersi giocare un posto ai playoff. I toscani, 5-6 nel girone di ritorno, hanno dimostrato di poter competere a questi livelli, pur con un roster ridotto rispetto alle altre squadre e con meno esperienza, ma con calma è venuto fuori il talento degli americani di Moretti, su tutti Brad Wanamaker, vero e proprio trascinatore della squadra, secondo per assist e palle recuperate. Pistoia fa dell’atletismo una delle sue componenti che compensa però con l’intelligenza cestistica di Galanda e Meini dalla panchina; i toscani sono primi per rimbalzi catturati e terzi nella graduatoria delle stoppate a confermare l’intensità con cui difendono il proprio canestro.

A questo finale di stagione le due squadre approcciano allora diversamente: Venezia deve inventarsi qualcosa di speciale per conquistare l’ottavo posto e non trasformare questa stagione in un mezzo fallimento, mentre Pistoia, libera da qualsiasi pressione, potrà giocare i match che rimangono in tranquillità, senza un obiettivo preciso, ma raccogliendo ciò che costruisce in campo: insomma o la va o la spacca.


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