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Serie A e serie B: la situazione delle scuole in Italia.

Da Simonetta Frongia

Paritarie, si potranno fare classi anche con meno di 8 alunni

Serie A e serie B: la situazione delle scuole in Italia.Fa discutere il recente passaggio in cosiddetto “giudicato”, quindi l’applicazione, delle sentenze del Tar del Lazio, Sez. III bis, n.7265/09 e n.7269/09, che hanno annullato per le scuole paritarie la valenza del D.M. n. 267 del 29.11.2007, firmato dall’allora ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, attraverso cui si stabilì l’impegno da parte dei gestori delle scuole non statali di "costituire corsi completi e a formare classi composte da un numero di alunni non inferiore ad 8, per rendere efficace l'organizzazione degli insegnamenti e delle attività didattiche". La notizia è davvero importante. Basti pensare che alle statali, invece, dopo i ritocchi in avanti degli ultimi anni, i numeri minimi sono di ben’altra entità: 15 alunni alla primaria, 18 all’infanzia e alla media, 27 al superiore.
La novità, di cui pochi si erano accorti, è stata di fatto resa pubblica dal Miur (che curiosamente sembra abbia dimenticato di fare appello): con la pubblicazione sul proprio sito internet della Circolare numero 4334, del 24 giugno scorso, con oggetto “Scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe”, attraverso la quale il direttore generale Carmela Palumbo ha ricordato a tutti i direttori regionali dell’avvenuto “annullamento dell’art.1, comma 6, lettera f)” del suddetto decreto che imponeva la soglia minima di 8 alunni per formare una classe. In particolare è stata cancellata la disposizione “limitatamente alla parte in cui non prescrive una disciplina di dettaglio – hanno deciso i giudici del Tar - che garantisca l’intero iter scolastico nella scuola paritaria, e non esclude la perentorietà della previsione della formazione di classi composte da un numero di alunni non inferiore a 8″.
Il fatto è stato riportato da un quotidiano nazionale, il 23 settembre, che ha anche tentato un collegamento: tra l’innalzamento, tra il 2008 ed il 2009, di oltre il 10% dei insegnanti irregolari, non registrati e quindi in “nero”, ed il maggior numero di classi (create anche con meno di 8 alunni) presenti in istituti scolastici non statali. Poiché l’operatività della sentenza del Tar laziale ha avuto effetto solo da pochi giorni, è praticamente impossibile che possa essere andata così. Di sicuro, invece, è il fatto che d’ora in poi per le paritarie sarà più difficile fallire. "Come sempre del resto, aggiungo io (Simonetta Frongia e, me ne prendo la responsabilità), poichè per le paritarie i tagli non ci sono mai stati, anzi è sempre stata in uso la tendenza opposta ossia: l'aumento dei finanziamenti. I motivi? Innanzitutto la stragrande maggioranza (per non dire tutte) delle paritarie sono in mano alle istituzioni ecclesiastiche di stampo cattolico che, si sa per "qualsiasi governo" (senza distinzione tra destra e sinistra) rappresentano un enorme bacino di voti; in secondo luogo molte di queste scuole sono dell'infanzia o primarie e fortemente d'elité, quindi è raginevole pensare che le paritarie primarie hanno un numero esiguo di alunni è perciò stesso viene abbassato il numero di studenti per classe altrimenti la stessa non potrebbe essere formata. E tengo anche a confermare una grande presenza non solo di insegnanti irregolari ma sopratutto non "abilitati" e non laureati."
Simonetta 
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=33500&action=view 

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