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Serie A: miracolo in vetta

Creato il 12 novembre 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Serie A: miracolo in vettaSono ormai un paio d’anni che si associa la parola “miracolo” alla Scandone Avellino, prima griffata Air ed ora, dopo il passaggio di proprietà avvenuto in estate, Sidigas. Forse ad Avellino saranno stanchi di sentirsi definire, dagli addetti ai lavori, come dei survivors proprio perché si sta parla di una piazza che, negli ultimi anni, ha sempre disputato campionati di alto livello, valorizzando ottimi giocatori come, ad esempio, Omar Abdul Thomas, l’MVP della passata stagione, nell’orbita dei campioni d’Italia di Siena in questo periodo.
Quest’anno, però, vista la calda estate vissuta in Irpinia, il termine “miracolo” non è del tutto azzardato.

La Scandone è in vetta alla classifica di serie A insieme a squadroni del calibro di Siena e Milano; a differenza di queste due, però, Avellino si allena sempre con gli uomini contati, un po’ per i tanti infortuni e acciacchi fisici che hanno colpito la squadra, un po’ per le “fughe“ di Troutman e Szewczyk che hanno preferito altri progetti (probabilmente che davano maggiori garanzie a livello economico più che tecnico) proprio durante del pre-campionato. Ma in città si è soprattutto perennemente alla ricerca di una tranquillità societaria, ancora lontana nonostante il cambio alla guida.

Il campo racconta di una squadra che ha raccolto otto punti nelle prime cinque giornate, frutto di quattro vittorie e di una sola sconfitta (alla rpima giornata ad Ancona contro Montegranaro).

Serie A: miracolo in vetta
Nonostante le incertezze, però, la squadra offre una pallacanestro concreta e divertente e parte del merito va data a coach Vitucci, confermato dalla società in estate, che ancora una volta ha dovuto rinunciare a 3/5 del quintetto base (oltre ai sopracitati Troutman e Szewczyk anche Thomas è stato rilasciato) della passata stagione. Lavorando molto sul morale della squadra e dell’ambiente irpino i risultati stanno arrivando, e la risposta alle tante critiche estive è arrivata dalla nuova società che ha sostituito i “transfughi” con altri elementi di livello: a partire da lungo americano Ron Slay reduce da due stagioni a Varese ed emigrato per qualche settimana in estate in Bulgaria prima di tornare nel Belpaese; passando per la scommessa diciannovenne svedese Viktor Gaddefors in prestito dalla Virtus Bologna, arrivando all’ala slovena esperta (34 anni) Jurica Golemac.

L’obiettivo di Avellino, come ogni anno, è la salvezza, ma se la società riuscisse a trovare una certa solidità finanziaria a quel punto sognare non costerebbe nulla.



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