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Serie A: Non è un paese per giovani (campioni)

Creato il 14 settembre 2014 da Simo785

A cura di: Scare82

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Higuain con la maglia dell’Argentina vice campione mondiale

Devo dire la verità: un po mi ero illuso. Nello scorso mercato estivo sono arrivati in Italia 3 bomber di caratura mondiale nel pieno della carriera. Mi riferisco a Higuain, Tevez e Mario Gomez. Ok, il centroavanti della Fiorentina ha deluso le aspettative, principalmente per infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo di gioco per la maggior parte della stagione, ma comunque rimane il fatto che Juventus, Napoli e Fiorentina sono riuscite a portare in Italia, nonstante la nostra disastrata Serie A, dei signori giocatori. Sembrava un primo segnale di una possibile inversione di tendenza. In realtà il mercato estivo appena concluso ha riportato tutti con i piedi in terra.

Non solo non sono arrivati grandi campioni nella Serie A, ma il nostro campionato sembra essere diventato quello che erano il campionato tedesco o quello inglese qualche anno fa, una specie di casa di riposo per vecchie glorie desiderose dell’ultimo contratto importante della carriera senza quasi perdere l’antico blasone. Così sono sbarcati in Italia quelli che una volta erano grandi giocatori come Vidic, Evra, Marquez, Cole, Saviola, Keita e Torres oppure buoni giocatori che per un motivo o per un altro sono scarti di grandi squadre o hanno fallito le precedenti stagioni come Diego Lopez, Osvaldo e M’Vila. L’acquisto più costoso di quest’anno in Italia è stato sul mercato interno con il trasferimento di Iturbe dall’Hellas Verona alla Roma per 22 milioni di euro più bonus. Ed è stato un acquisto estemporaneo. L’unico modo che le nostre squadre hanno attualmente di comprare potenziali campioni è prenderli da giovanissimi, come hanno fatto la Sampdoria con Icardi, la Lazio con Keita, la Juve con Pogba o l’Inter con Kovacic oppure con una clausola di riacquisto per la società estera, come nel caso di Morata o qualche anno fa di Bojan.

Sono ormai lontani i tempi in cui i nostri presidenti andavano dalle grandi squadre straniere a comprare, soldi alla mano, fior fiore di fuoriclasse. La possibilità comprare Ronaldo (quello brasiliano), Sheva, Ronaldinho ormai non c’è più. Anzi, è quasi un miracolo che quest’anno la Serie A non ha perso i pochissimi campioni che le sono rimasta. Da parte mia spero vivamente che questo periodo venga sfruttato dal mondo del calcio italiano per ricostruire e cambiare marcia e non per piangersi addosso.


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