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Serie tv in Musical, da Glee a Galavant

Creato il 20 gennaio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
Quando Broadway contamina l’universo seriale americanoC’è un luogo in quel di New York dove i sogni diventano realtà, le parole si trasformano in musica ed immortali storie prendono vita. Tutto questo ed altro ancora viene rappresentato da Broadway, la famigerata via dei teatri che a New York,  è simbolo di grande fermento creativo e ricettacolo di enormi emozioni. Accade piuttosto spesso che molte delle rappresentazioni di Broadway sono arrivate al cinema, come Hairspray ad esempio, ma la lista potrebbe allungarsi all’infinito; nel corso del tempo anche il mondo delle serie tv è rimasto folgorato dalla grande fucina di Idee che sono i musical, tanto da far nascere una vera e propria “corrente di pensiero” che ha fatto di quest’arte un nuovo modo di raccontare il drama in tv.Fautore del musical drama in tv è stato Ryan Murphy. La mente che ha sviluppato successi come Nip/Tuck, l’incompreso The New Normal e più recentemente American Horror Story, nel 2009 ha concepito una delle serie  più originali e diversamente comiche della tv. Stiamo parlando di Glee. Trasmesso su FOX America dall’Aprile del 2009, la serie è tutt’ora in onda con gli episodi della sesta ed ultima stagione che hanno debuttato venerdì 9 Gennaio. Fenomeno pop  e culturale senza precedenti, Glee è stato il primo serial televisivo che ha portato l’arte musicale di Broadway in tv. Amori adolescenziali, scelte di vita e temi di natura sociale, sono stati sviscerati in 6 anni di programmazione, fra scelte stilistiche bizzarre, trame scritte un po’ alla rinfusa, senza però dimenticare la tematica musicale,  vera ed unica colonna portante dello show. Glee può anche aver perso il suo appeal nel corso degli anni, ma rimane la prima commedia musicale che ha rivalutato il genere teen.gleeIl fruttifero esperimento di Glee successivamente, ha convinto la maggior parte dei network generalisti americani ad investire su questo nuovo modo di fare una serie tv. Un escamotage questo che, alla fin fine, ha dato nuova inventiva ad un arte che sembrava quasi essere satura di idee. Nasce così Smash e dalla FOX ci spostiamo sulla NBC. La rete che trasmette, tra l’altro Chicago Fire, nel 2012 ha concepito la prima serie musicale che conduceva lo spettatore dietro le quinte dei teatri di Broadway. Anche Smash come Glee non sempre ha brillato per qualità e ricercatezza, ma ha saputo comunque reinventarsi regalando un puro e semplice intrattenimento. La serie racconta il lungo percorso di alcuni importanti musicisti, tra cui figurava una brillante Debra Messing, nel portare nei teatri di Broadway un musical sulla vita di Marylin Monroe; ma il punto focale del plot sono le storie che si animano dietro il palcoscenico, sotto il sole di una New York patinata ma in piena crisi lavorativa. Il fenomeno Smash è durato solo due stagioni, a causa di un crollo vertiginoso degli ascolti, rimane però una delle serie tv più meta televisive di sempre. Infatti sia Bombshell che Hit List dalla tv sono arrivati per una serata a Broadway; Hit List ha registrato anche il tutto esaurito.Questa “moda” se così vogliamo chiamarla è passata anche tra le mani della ABC; il network rosa per eccellenza che prima di essere invaso da una squadra di eroi dal fascino innegabile, ha dato i natali a Nashville. Connie Britton indimenticata per il suo ruolo in Friday Night Lights, è l’indiscussa protagonista di questo drama dalle venature soap sul mondo della musica country. Successo di critica ma non tanto di pubblico, lo show rimane comunque una costante per la ABC tanto è vero che quest’anno sono in onda gli episodi della terza stagione. Nel continuare a calcare l’onda di un fenomeno diventato ormai troppo mainsteam, Nashville riesce a mantenere alto il suo appeal, giocando con gli stessi clichè delle soap-opera ed arricchendo la narrazione con colpi di scena ad effetto, tanta buona musica e battute al fulmicotone. Forse tra Glee e Smash, Nashville è l’unica serie a tema che con il tempo ha consolidato il suo charme.

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