A poco meno di quattro mesi dal debutto della Service Tax, una cosa si può certamente affermare: il decreto che ha abolito l’IMU 2013 ha provocato un vero e proprio terremoto nell’ambito degli affitti degli alloggi.
La Service Tax, infatti, graverà sia sui proprietari degli immobili in locazione sia sugli inquilini. Resta da vedere quali saranno le ripartizioni delle spese tra i due soggetti. Per ora, quello che è certo, è la certezza che sarà a carico interamente degli inquilini la parte della Service Tax che coprirà i costi della gestione dei rifiuti urbani.
La parte riguardante i c.d. “servizi indivisibili”, invece, sarà ripartita tra locatore e locatario. A oggi le ipotesi sono quelle di fare gravare sugli inquilini una quota variabile dal 10 al 30% del pagamento di illuminazione pubblica, manutenzione strade, ecc. Il resto sarà a carico del proprietario.
Ricordiamo che sono due i punti fermi della nuova Service Tax: la sua struttura e la sua composizione. Riguardo quest’ultima, la nuova tassa sarà composta dalla TARI (la parte sui rifiuti) e la TASI (la parte sui rifiuti). E sarà la “parte TASI” che avrà il compito di compensare il gettito mancante dovuto all’abolizione dell’IMU 2013 decretata dal Governo Letta.
Sulla struttura, invece, è pacifico che la Service Tax sarà gestita dai Comuni che potranno caricarci le proprie aliquote, senza superare un tetto massimo stabilito dall’Esecutivo per evitare abusi.
Siamo nel campo delle indiscrezioni, ma circola l’ipotesi di una aliquota variabile nella forchetta compresa tra il 2 permille e il 6 permille.
Premettendo che saranno i Comuni a determinare l’esborso definitivo della Service Tax, alcune simulazioni eseguite dal quotidiano Il Giorno su alloggi ordinari (categoria catastale A/3) con un’ipotesi di aliquota al 2 permille in diverse città italiane danno questi risultati:
1. A Bologna l’abitazione principale andrebbe a pagare 861 euro, il proprietario di un alloggio locato pagherebbe oltre 2.000 euro e l’inquilino circa 500 euro.
2. A Firenze l’abitazione principale andrebbe a pagare 484 euro, il proprietario di un alloggio locato pagherebbe oltre 1.000 euro e l’inquilino poco meno di 300 euro.
3. A Milano l’abitazione principale andrebbe a pagare 800 euro, il proprietario di un alloggio locato pagherebbe quasi 2.000 euro e l’inquilino circa 500 euro.
4. A Roma l’abitazione principale andrebbe a pagare poco più di 600 euro, il proprietario di un alloggio locato pagherebbe circa 1.500 euro e l’inquilino circa 400 euro.
Sul fronte delle buone notizie, infine, come già segnalato in precedenza, ricordiamo l’abbassamento della cedolare secca dal 19% al 15% e il sostegno al fondo per gli affitti che il Governo ha stanziato (60 milioni di euro in due anni).