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Servizio pubblico la solita ministra

Creato il 17 gennaio 2014 da Funicelli
Servono le riforme per cambiare gli assetti istituzionali, la forma che daremo alla nostra democrazia.
E sperare che i figli di questi nuovi assetti, nelle regioni, nei comuni, in Parlamento, portino ad uno stato dove la coruzzione e il malaffare non siano più sistema, come ha spiegato ieri sera Cacciari in collegamento.
Peccato che a fare queste riforme debbano essere proprio le persone che hanno così mal governato in questi anni, oppure i loro figli: come altro definire Alfano e Letta? E anche Renzi.
In un paese normale una persona come Berlusconi sarebbe già da tempo in galera e comunque fuori dalla scena politica: è un concetto più o meno ripetutto da tutti gli ospiti della puntata di Servizio pubblico (dedicata al caso De Girolamo). Peccato che l'Italia non sia un paese normale e dunque, ci sta anche che il segretario neo eletto di un partito di governo, si incontri con un condannato per frode fiscale (e non per evasione, come criticano i non renziani nel PD).
A questo siamo ridotti: a dover anche ingoiare questi incontri, per sperare di vedere la fine di un porcellum, sperando che il nuovo che avanza non sia peggio. Trattandosi di B. nulla è scontato.
Che poi, Berlusconi andava bene quando si trattava di stravolgere la Costituzione (anche senza referendum), di cambiare la giustizia, mettere i magistrati sotto controllo della politica. Togliere di mezzo le intercettazioni, perché alla casta non piace vedere i loro intrallazzi messi in piazza.
Ma ora, i centristi, gli alfanidi, i montiani, i casiniani "noti frequentatori di se stessi" (citando Travaglio) temono l'accordo Renzi Berlusconi: temono che si arrivi ad una nuova legge e che questa metta fine al governo di larghe intese.
Quello che ieri è andato sotto sulla nomina di Padoan all'Istat e sulla legge della frutta nelle bibite.
Quello delle larghe promesse e della stabilità.
Nella copertina, Santoro ha commentato la storia del ministro dell'agricoltura: nel governo della spending review, dei tweets, del fiscal compact, del jobs, poi si scopre che i ministri parlano da italiani veraci.
Alfano che parla di violazione della privacy si dimentica di essere stato ministro della giustizia: se l'intercettazione serve per difendersi non è reato.
E comunque il problema è cosa si dicono politici, dirigenti di Asl, avvocati in quelle intercettazioni.
Quelle contro il ministro sono proibite, quelle registrate da lei, nella telefonata con Pisapia, invece sono la prova del complotto (mandate in onda dal TG5)? Ma scherziamo?
Cosa farà Letta ora? L'italiano o l'americano?
La ricostruzione degli incontri nel servizio di Bertazzoni
Quello della De Girolamo è l'ennesimo sistema: c'è CL al nord, le coop nelle regioni rosse, le scuole di formazione in Sicilia. E c'è anche la gestione del 118 nel beneventano.
Dove l'azienda che ha finanziato il congresso PDL deve lavorare, mentre la Sanit, che non è vicina al PDL, sarebbe stata danneggiata, con pagamenti in ritardo.
I lavoratori della Modisan dovevano prendere la tessera del PDL: un bel pacchetto di voti.
Sarebbe tutto sotto i nostri occhi, eppure, a sentire gli interessati, nessuno è colpevole.
E' così che il sud sprofonda: soldi pubblici che dovevano servire a creare posti di lavoro (come i 12 milioni per il servizio 118) e poi ci sono lavoratori che non prendono stipendio da mesi.
Gli ospiti in studio erano la deputata PD Moretti, il segretario Salvini, l'ex capogruppo in regione Lazio Fiorito e il filosofo Cacciari.
Moretti ha parlato della necessità di una politica in discontinuità col passato (il passato che costa 87 miliardi di corruzione al paese), riferendosi al ministro NCD De Girolamo. che farebbe bene a dimettersi.
Salvini  non ha pregiudizi contro il ministro, che però è bocciata per quello che non ha fatto per l'agricoltura.
Cacciari ha sempre sponsorizzato le grandi riforme: pur di arrivarci, va bene anche l'incontro Renzi Berlusconi. Purché si cambi ceto politico (e qui vale quanto detto prima). Che affronti il tema del conflitto di interessi, contro gli intrecci affari politica, per arrivare ad un federalismo vero.
Perché, ha continuato, "è un reato politico come funzionano le regioni oggi in Italia", riferendosi ai vari scandali sui rimborsi elettorali.
La seconda parte del servizio di Bertazzoni
L'intervento di Travaglio

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