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Settala, la Stogit in settembre ha dovuto ricorrere al secondo livello di sicurezza

Creato il 29 novembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Non è stata una serata tranquilla quella di sabato 21 settembre a Settala (Milano). Basta leggere il sito del Comune. Il solito boato, si direbbe, come già avvenuto a Bordolano, con conseguenze tuttavia peggiori, dato che è stato attivato un secondo livello di sicurezza. La spiegazione dell’accaduto non è fornita da un controllore super partes, bensì dall’azienda stessa. Il link.

News del: 23-09-2013
Per quanto concerne l’avvenimento di Sabato alle 20.30 “forte rumore dall’impianto STOGIT” l’amministrazione è intervenuta tempestivamente alle 20.35 mettendosi in comunicazione con il centro di monitoraggio STOGIT ed attivando in modo precauzionale i presidi di pubblica sicurezza e Protezione Civile , rassicurati dal gestore dell’impianto GAS che non vi era pericolo per la popolazione alle ore 21.30 la situazione è tornata al normale livello di “Attenzione” ; Su richiesta dell’amministrazione seguirà nella giornata di oggi comunicato della STOGIT con le spiegazioni di cosa è avvenuto.

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DI STOGIT DI Lunedì 23 Settembre alle ore 17.30
Una segnalazione ricevuta dal Dispacciamento Operativo Stogit di Crema nella serata di sabato 21 settembre 2013, avvertiva di un rumore proveniente dall’area Cluster C della centrale di Settala, attualmente oggetto di attività di sviluppo, per cui totalmente depressurizzata e quindi senza gas.

Come stabilito dalle procedure operative, il personale del Dispacciamento ha immediatamente attivato i tecnici reperibili, che sono intervenuti tempestivamente verificando in primo luogo l’assenza di qualsiasi situazione di pericolo, sia per le persone che per gli impianti all’interno e all’esterno della centrale.
Accertata l’assenza di qualsiasi pericolo, i tecnici hanno effettuato l’analisi tecnica dell’evento:
· alle 20.30 circa il Dispacciamento di Crema ha dato il comando di avvio al turbocompressore TC1 (il turbocompressore TC2 era già in marcia);
· dopo alcuni minuti il turbocompressore TC2 si è fermato; in questi casi, come previsto dalle procedure tecniche, la fase di blocco comporta la depressurizzazione del compressore;
· contemporaneamente è entrato in funzione anche un secondo livello di sicurezza, denominato “disco di rottura”, che ha portato a uno sfiato aggiuntivo di gas naturale in atmosfera che ha generato il rumore segnalato al Dispacciamento.

Quest’ultimo evento, proprio perché contemplato dalle procedure di messa in sicurezza automatica degli impianti, non genera alcuna situazione di rischio né all’esterno dell’impianto né al suo interno. Infatti, nessun danno a persone e a cose é occorso all’interno e all’esterno dell’impianto.

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