Magazine Maternità

Settimana da figlia, più che da mamma.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Ieri IlMioAmore è tornato da Dubai, e la famiglia purullesca, finalmente riunita, è tornata a casa propria.
I giorni sono passati veloci, tant'è vero che il mio ultimo post risale a martedì e quasi non mi sono resa conto. Ho anche latitato dai blog amici, ma prometto di recuperare nei prossimi giorni.
Non posso però non ringraziare la cara Gracy, visto che ho vinto il suo Giveaway: mi sono goduta la visione -per la ventesima volta, o giù di lì- del Favoloso mondo di Amelie. Un capolavoro, di cui scopro nuovi particolari ogni volta che lo rivedo. Grazie Gracy!
Non ho più scritto il post a proposito del premio Versatile blogger, e onestamente non so se ce la farò. Legnosa come sono in questi giorni (sarà l'età), tutto mi sento fuorchè versatile: però ci tenevo a ringraziare tutte coloro che me l'hanno assegnato!
Dai giorni vissuti a casa coi miei ho potuto trarre alcune conclusioni.
Come dicevo alla mia B., la casa in cui abitano i miei genitori attualmente non la considero "casa mia". Ci ho abitato meno di tre anni, in un periodo per me piuttosto eclettico, sperimentale e turbolento.
"Casa mia" era l'appartamento al terzo piano del Motel Agip, dove ho vissuto dall'85 all'89 e poi dal '93 al 2001. Non esiste più, è stato demolito qualche anno fa. Mi piange il cuore ogni volta che ci passo davanti: neppure gli alberi del giardino sono stati risparmiati, la magnolia che quasi raggiungeva la finestra di camera mia non fiorirà più.
Però in questi giorni mi sono sentita coccolata come quando ero bambina, solo che le bimbe in casa questa volta erano due.
Intendiamoci, credo che dopo una certa età non sia sano vivere ancora con i genitori. Per me la "certa età" è arrivata a 24 anni, poco prima della laurea, quando sono andata a vivere col MioAmore. Però anche se non avessi incontrato Lui me ne sarei andata subito dopo essermi laureata: finito un ciclo di vita, avevo già soldi da parte e idee su come sistemare la mia "tana".
Forse è l'unica cosa che mi è mancata in vita mia, non aver mai vissuto da sola.
La Purulla si era ambientata benissimo. Ha capito perfettamente il funzionamento di Skype, grazie al quale ogni sera parlavo col MioAmore. Forse il fatto che non fossimo a casa nostra le ha fatto notare meno l'assenza del papà.
Anche Attila non ha particolarmente risentito della prigionia forzata: ieri sera l'abbiamo fatto scendere dal trasportino a bordo dell'auto direttamente in giardino, così si è riappropriato subito dei suoi spazi. Merlino, il gatto nero che abita nella casa di fronte alla nostra, si è un po' spazientito: aveva già usurpato i territori attiliani.
Buon fine settimana a tutti!

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